sabato 17 ottobre 2009

L'equilibrista


E' dura. E' quello che doveva essere. E' quello che volevo, forse, ora non lo capisco più. Sopra la corda, tesa allo spasmo ma che, una volta che ci sei sopra e ti ci affidi, ondeggia e ti lascia da solo, separato dal mondo che non vuoi e che non ti vuole.
E'debole. La tua forza, il tuo coraggio e la determinazione. Ma sei lassù, e, dal basso, non capiscono. Loro non sanno. Hanno pagato il biglietto, loro. Vogliono lo spettacolo. Daglielo, in un modo o nell'altro.
Stanno a naso in su e, silenziosi, guardano, osservano, scrutano. Segretamente speranzosi che un'incertezza, un'esitazione ti faccia almeno vacillare. Non dargliela vinta, mai. Osa.
Le tue mani. Sono tutto e non stringono che niente, tranne la consunta consapevolezza di te, a farti da bilanciere. Altro non hai. Basterano.
La politica dei piccoli passi. Il primo, quello che ti allontana dalla solidità concreta della partenza, dalle certezze, dalle sicurezze a cui spesso ti aggrappi, ecco quello è il più duro. Ma devi andare. Devi dimostrare che puoi, che sai, che vali. E vai. Metti il primo piede esitando, senti sotto di te la cruda durezza della fune e che non c'è niente attorno. Sei solo.
Altre volte hai provato e sei caduto, ma avevi mani forti pronte a sorreggerti. Quante voci ti dicevano "puoi farcela". Questa è l'ora, non puoi più tirarti indietro.

E così vai avanti, saltimbanco fragile e solo. In equilibrio tra il nulla. Più vicino alle nuvole, ma ancora troppo alla terra. In silenzio, ti appoggi all'aria che si fa silenzio ed attesa, intorno a te. Sei tutto il malandato circo che ti circonda. Sei i tristi pagliacci con la lacrima dipinta, sei quel tendone rattoppato. Sei quei mille lustrini che dietro nascondono dolore, miseria e disperazione. Sei quel vecchio leone, da troppo tempo chiuso inerte in gabbia ma che ha ancora negli occhi il colore caldo della savana. E puoi ancora far male, se devi mordere.
E quasi immobile la percorri, quella fune che all'inizio sembrava infinita, ma basta il tempo di un fiato e sei già a metà, avvolto nel cono di luce che lascia tutto e tutti in ombra, anche se sai che ci sono, e che ti vedono, sicuro e concentrato, attento ed invincibile. Tu solo sai che non è così.
Sono vulnerabile, visto da qui. Ma voi, là sotto, non ve ne accorgerete.
Mai.
[Thank's to Fragole Infinite]

6 commenti:

  1. Non mi è mai successo di essere spunto per un post.
    Che bello, però.
    E grazie, lo dico io a te, invece.

    Diamanterosa.

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  2. l'ekuilibrista!!! ...anni, molti anni fà (quando ... si stava meglio quando si stava peggio!! ) ..avevo preso la mia scelta di vivere "così" (n.d.r. .."così" vuol dire molto e niente ma per ki mi konosce, "così" è ...alla fine "così" :D ..kiaro no?! )

    ..e in un libro ke scrissi, inventai l'ekuilibrio da ekuilibrista ... niente tutto quà, questo post me l'ha fatto tornare in mente ...e non stò quà a spiegarvelo!!!

    ...te come stai???

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  3. @Diamanterosa: stavo per scrivere nuovamente grazie, ma ci stiamo ringraziando troppo a vicenda. Per l'altra ho bisogno di un secondo di fiato perchè il lavoro oggi opprime, ma oggi rispondo. Promesso.

    @Slaymer: ... sicuramente meglio di te: min..ia, zio, ma come stai messo? Guarda che quella roba che ti sei comprato doveva durarti almeno una settimana, non dovevi fartela fuori tutta in un colpo!!!

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  4. ...sai kom'è ci ho (oppure c'Ho!) SaturnoKontro ... :D

    PurA VidA
    ...vado a cacare!!!

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  5. mi sento così stasera.
    mi sento così.

    cotoletta.

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  6. @Cotoletta: Così come è arrivata passa, stai tranquilla. A volte basta un niente, un colpo di telefono, un sorriso o una carezza improvvisa.

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