giovedì 3 novembre 2011

Terzo giorno

Di passi nuovamente buttati sull'asfalto. Battito medio 142, massimo 185. 6 km, lunghi da morire. Eccomi qui. Alle spalle l'ultima frattura, la schiena ed i mille cazzi, le litigate, le cose. Forse proprio tutto alle spalle no, ma non mi lascio smontare, non me lo posso permettere. Posso dire, tutto sommato, di averne passate di peggio. 
Oggi, per fortuna veniva giù quella pioggia sottile, leggera e rinfrescante. Faceva un freddo discreto e c'era pochissima gente, oltre a me ed i miei pensieri di questi giorni, così neri, più neri dei tronchi rugosi degli alberi, più neri delle venticinque panchine in infilata - le ho contate - nel tratto che costeggia il palazzetto, più neri di questo asfalto lucido che sta sparendo piano sotto cumuli di foglie.
Quei quattro gatti che giravano mi han sorpassato tutti. Giovani, vecchi, maschi femmine, allenati e non. Tutti.
Per fortuna non mi ha sputato addosso nessuno.
Tutto sommato poteva andare peggio.