mercoledì 21 ottobre 2009

I'm rocket man


E che diamine
Tutto in fretta. E il telefono che dopo quasi un anno che gli potevi veder crescere le ragnatele sopra adesso ha ripreso a squillare a tradimento.
E ingegnere di qui e ingegnere di là. E sì che le preparo la relazione, e no che non ho ancora telefonato al cliente, e la verifica la sto eaborando, ma il software.. E poi la consegna del primo dei quattro lavori che ci sono capitati addosso tutti insieme e che dobbiamo mandar via uno dietro l'altro, come se non ci fossero problemi, interferenze e casini. E nel frattempo ci si è anche rotto un pezzo del plotter e quello costa anche solo se ti guarda di traverso. Poi per fortuna è costato meno del temuto ma intanto almeno un paio di biglietti da cento molto abbondanti sono passati velocemente di mano. E quella canzone che ti è venuta in mente stamattina e, chissà perchè, non ti ha più abbandonato, accompagnata da un tranquillo sorriso, ma questa è un'altra storia. Ed in mezzo laserterapia il martedì ed il giovedì, e tecarterapia il lunedì, mercoledì e venerdì, tutti all'ora di pranzo, che tanto di mangiare posso farne a meno, ma ci arrivo sempre all'ultimo, con la gomma posteriore della moto che si intraversa in curva per fare più in fretta. E poi là, comunque, in quella mezz'ora che sei lungo e disteso e ti puoi rilassare, quello ti fa un male cane. Per non parlare del male al portafogli, ma in questo momento sto facendo di tutto per allontanare lo spettro dell'intervento, manca meno di una settimana e i miei venti giorni sono già volati, lunedì poi vedremo.
E poi rivestiti, saluta, metti il casco e via di corsa, perchè c'è la riunione in cantiere e devi sapere di cosa parlare e poi ci si deve organizzare per quello che c'è da fare, perchè siamo in diversi a lavorare sullo stesso progetto e bisogna che ci si parli di continuo, che se no dove ci metto una lampada io l'altro ci mette un condizionatore ed il terzo ci tira su un bel muro.
E la mattina presto la cerchi come sorsi d'acqua fresca per avere quel tuo attimo di silenzio, tutto tuo, come adesso, con Giorgia che ti appoggia una leggera coperta addosso con la sua sublime, immancabile "per fare a meno di te" di ogni inizio giornata e ti rende più dolce il nuovo incominciare. Devi leggere i tuoi blog amici, assaporare i nuovi post, sempre più belli, una tazza di caffè caldo tenuta con due mani a vederne uscire il fumo. E poi scrivi qualcosa di fretta se puoi, prima che arrivi il tuo socio, quello che da quando sa che vieni presto la mattina viene presto anche lui a tenerti compagnia ed a lamentarsi un sacco e a far colazione insieme, una volta pago io ed una lui, anche se io prendo cappuccino e croissant e lui solo il caffè, ma non ci importa. E' lo stare lì a parlar di niente, per iniziare insieme. Siamo insieme da un tempo che è una vita stessa, le litigate si sprecano, io prendo fuoco in fretta, lui più calmo e riflessivo. Ci completiamo, anche se ogni tanto abbiamo bisogno di dirci a voce un pò troppo alta cosa pensiamo l'uno dell'altro. E la mia voglia di stare spento, o meglio acceso solo lì, due dita sopra il cuore, a contare i battiti, uno ad uno lentamente, ad assaporare ogni stilla di rugiada che copre ancora la moto, a veder le mie rose, che ormai si stanno preparando al lungo letargo invernale, e ne ho piantate due nuove che saranno bellissime, con due nomi altisonanti, Mister Lincoln e Sterling Silver, la mia voglia dicevo, con lui subisce un rapido arresto. Ma forse lo sa che voglio star solo, e forse lo fa apposta, perchè non sia solo, se può evitarmelo. E' fatto così. E poi c'è l'altro invece, il terzo socio, quello che  quando può sgattaiola attraverso la sua botola e non sappiamo dove, quello che prima delle 8.30 ma spesso anche dopo non accende mai il cellulare perchè l'ingegnere non è come il medico che puoi chiamarlo anche alle due di notte se hai male, l'ingegnere lo devi chiamare solo quando ne hai bisogno e ti risponde quando può... così immancabilmente chiamano me, il fesso che il cellulare ce l'ha acceso anche di notte, ma basta parlare di lui. 
E quindi alla fine parti ancora più presto la mattina, e magari ancora di più perchè poi la sera siamo a cena da tizio o da caio, e non so perchè ci deve invitare gente che quasi neanche conosco e che saluto apposta dandogli del lei per fargli capire che non è che li sopporto tanto e che già, lo sappiamo tutti che sei un orso e tanto tu non sopporti mai nessuno tranne quelli che lavorano in quel cazzo di studio e quelli sono sempre più importanti di noi, anche se poi appena trovano un posto dove guadagnano di più non ci mettono nè uno nè due ad andar via, e ieri eravamo alla festa di compleanno di quel bimbo pestifero che ha solo quattro anni ma appena mi vede mi alza il dito medio in segno di saluto ed io devo inseguirlo mentre urla come un derviscio tra i parenti che ci guardano, prenderlo per i piedi, girarlo al contrario e fargli il solletico sulla pancia fino a che non ce la fa più dal ridere, solo che dopo che lo metti giù di bambini addosso che vogliono vedere la luna ne hai quindici e devo giocare con tutti, fino allo sfinimento, con lo stesso sguardo di disapprovazione di mia moglie con il fumetto che dice che dovevo essere lì alle 7 e mezza ed intanto sono già di nuovo le otto. Tu e quel cazzo di studio, come al solito.
Ieri guardavo il pacco pronto del progetto. Tutto di colpo finito, terminato, le cose dette in fretta, il plotter che non stampa più in continuazione che appena ha finito il disegno qualcuno lo prende poi lo si taglia ed altri ancora lo piegano, mentre un altro fotocopia e poi si rilega, tutto di colpo finito. Il silenzio, innaturale, e la gente che si guarda intorno con l'espressione di "e adesso?".
Coraggio, che domani mattina ripartirà tutto da capo.
Adesso pausa a guardare quel pacco solo, appena terminato, impilato in bell'ordine, con tutti i timbri e le firme a posto e la lettera di trasmissione ed il CD con i file, che sul testalino ci ho messo la foto dell'edificio che ci si vede il mio socio e lui quando l'ha visto ha sorriso ed ha capito che l'ho fatto apposta, perchè anche se ogni tanto è un discreto rompicoglioni, se lo merita. Grazie socio. E l'altro quando che l'ha visto ha chiesto perchè nella foto lui non c'era.
Ai bambini buoni la dolce Euchessina.
Agli altri, che spingano.

2 commenti:

  1. Sei tenerissimo quando giochi coi bambini, ma un appunto te lo devo fare: hai scritto "Devi leggere i tuoi blog amici, assaporare i nuovi post, sempre più belli" ma ancora non mi conoscevi! :mrgreen:

    Continuo col recupero del tempo passato, ho fatto il conto, me ne mancano poco più di una quarantina, posso farcela :D

    RispondiElimina
  2. @Ify: non è vero che non ti conoscevo. Non ti commentavo, è diverso. :-)

    RispondiElimina