lunedì 19 luglio 2010

Ricominciare ®

Chiedo scusa in anticipo per la ridotta punteggiatura, mentre quella che eventualmente ci metterò sarà disordinata, buttata giù alla viva il parroco, e per i periodi lunghissimi ed inutilmente concatenati e per tutti gli e, e varie ed eventuali. Ma ho appena corso, ed ho corso esattamente così, perdendomi distrattamente punti e virgole sotto gli alberi del parco.

"Fuck to you", graffiato nervoso a stampatello con lo spray nero sul muretto basso.
E' la prima cosa che noto, tornando. Qui. Magari c'era già allora, forse no. Le scarpe son quelle nuove, l'orologio mi segnala che la batteria andrà sostituita. Non ho la fascia cardio, ma per quello che ho intenzione di fare non ne ho certo bisogno.
Sono appena sceso dalla macchina ed i gesti consueti della preparazione mi vengono incontro alla spicciolata e li ritrovo intatti. Ritrovo gli alberi che separano la pista sterrata da quella in asfalto e lo scricchiolio della sabbia sotto le suole, ritrovo i pali della luce ed i marciapiedi, le scritte dei metri della Turin Marathon per terra e le tracce scalpicciate di corridori passati di qui.

E' tanto che non corro la sera, mi riporto con la mente a quegli anni laggiù, lontani sullo sfondo, quelli del Palio che è il Palio e non si discute, che faceva infuriare le nostre fidanzate di allora, dove gli allenamenti si concludevano sempre nella cantina di questo o di quello, quando si fumava ancora e si faceva prima ad ordinare la bottiglia di vodka che più giri di bicchierini, e tanto si andava veloce lo stesso.

E adesso sono qui. Respiro. Il parco è sempre uguale e tutto diverso. Riconosco e trovo mie così tante tante cose mentre in altrettante è cambiato, dall'ultima volta, che faceva un freddo cane, era febbraio, allora e non c'erano le foglie e il cielo era grigio latte, non questo azzurro che scolora lentamente. Adesso invece il caldo è umido e pesante, le fronde degli alberi si abbassano sotto lievi sbuffi di vento e i rami odorano di muschio e di città e di traffico che non è poi così lontano, soltanto dimenticato.

Sono qui e mi sento, qui, finalmente pronto. Avevo bisogno di mettere le mie scarpe su questo asfalto, a sospendermi nel tempo qui, a mettermi le chiavi della macchina dentro la tasca posteriore dei pantaloncini, dove ci sta anche il walkman con il cavo che va agli auricolari che passa sotto la maglietta Gore nuova. Non fare il fesso, mi ha detto il mio luminare, e per questa volta mi sono imposto di ascoltarlo. Cinque minuti a piedi e cinque di corsetta leggera, poi altri cinque ed altri cinque ancora, totale venti minuti massimo e poi gli ultimi cinque di stretching finale e la voglia di partire ed urlare che sono tornato è così tanta che riesco incredibilmente a metterla da parte e indosso gli auricolari con il volume al massimo, pigio start sul Polar e parto a piedi, percorrendo quella strada che conosco così bene.
Sono qui. I Negramaro mi colmano le orecchie e gli occhi, no gli occhi si beano ritrovando cose che sapevo già e che mai potrei dimenticare, angoli e rami e la bocciofila vuota e le panchine consunte con l'erba che è sparita di sotto ai piedi di chi si è fermato a riposare o a fumare o a leggere il giornale ed è rimasta la chiazza di sabbia e un palo della luce ogni tre alberi e poi due panchine vicine a farsi compagnia e poi di nuovo gli alberi malconcicon la corteccia macchiata e corrosa e i tombini e il percorso che potrei fare anche ad occhi chiusi, con il tratto in salita ed i lunghi rettilinei. La gente è diversa, non ci sono praticamente runners in giro, e menchemeno nessuno che vada veramente forte, forse l'ora non è quella giusta. Ho dimenticato il cappellino nero che è rimasto nello zaino da corsa insieme a tutte le altre cose che non sono in fondo così importanti adesso. Uso gli occhiali con le lenti gialle per imbrigliarmi in qualche maniera i capelli ed ecco che i cinque minuti di passi a piedi e di stretching sono passati e adesso tocca a me.
Riparto, nuovamente, finalmente, dopo tutto questo tempo che non esiste più adesso e d'un fiato eccomi, sono un runner. I piedi ritrovano immediatamente quel passo, l'elasticità del gesto e l'aria sulla faccia, sulle braccia e tutto diventa una piacevole sensazione. Sto correndo ancora, percorso da un brivido di leggera emozione e di tranquilla consapevolezza insieme. Con le mie scarpe nuove vado bene, ma certo non fan miracoli, loro, chi ci deve mettere la benzia sei tu.
Ci sono e mi sento, mi ritrovo, qui in questi odori e nella striscia gialla rettilinea che ipnotizza lo sguardo, mentre la musica nelle orecchie mi spinge avanti e nelle collinette sullo sfondo a sinistra, nei due fidanzati che si abbracciano appassionati e che si promettono chissà cosa ridendosi negli occhi, nei bambini speranzosi che corrono dietro ad una palla e gridano di gioia, anche se non sento le urla coperte dalla musica. Corro ma questo non è correre, mi dico, è strisciare veloce, una volta sapevi fare di meglio. Svegliati, mi dico, anche se le parole del luminare sono un monito sempre presente. Il tendine aggiustato si fa sentire, dà qualche scossetta leggera, mentre il ginocchio destro fa la sua parte anche lui, così, in definitiva il dolore, proveniendo da due arti contrapposti, praticamente si annulla e mi fa viaggiare leggero e un'occhiata al cronometro mi dice dai fermati che i cinque minuti sono già passati, ma come, di già, ed allora mi fermo nella zona degli attrezzi, non ho neanche il fiatone, che strano e via con un pò di stretching e qualche passo a piedi.
E poi di nuovo di corsa e via a provare a forzare ma un pochino solamente e il giro questa volta si fa sentire, nelle gambe negli occhi e nel fiato che fatica ad uscire più di prima e il sudore e i capelli e la musica ancora e ancora una volta un passo via l'altro, e quella curva quante volte l'ho percorsa e la recinzione contorta eccola lì, non si è mai mossa lei, ma cinque minuti sono davvero pochi, neanche il tempo di finire di guardarti dentro ed affrontarti una buona volta, neanche il tempo di ripescare un sorriso dal profondo, neanche il tempo di ripassare di qui di nuovo che già ti devi di nuovo fermare, e così un'altra volta ed un'altra ancora.
E' dura, recuperare, scoprire quanto purtroppo hai perso in fiato, forza e resistenza, in questi mesi di inattività forzata, è dura recuperare la tranquillità, la serenità e la voglia di saper guardare avanti e oltre. Ma sono qui ed è ora di smettere di lamentarsi. Qui si deve andare, liberare la mente e correrle dietro, semplicemente così. E' presto per pensare al tempo al chilometro, non ho voluto deliberatamente pensare a quanto penosamente stessi correndo, so che verrà il monùmento per farlo, certamente non ora, ora devo metter su fiato nelle gambe evoglia di spingere. 
Finisco che è buio, fuori, i fari delle macchine disegnano ombre furtive e veloci e tra i lampioni il percorso è una striscia luminosa e grigia e le scure chiome degli alberi si sono chiuse nere sopra i miei ultimi passi. Dovevo fare solo venti minuti ma erano veramente troppo pochi, alla fine ne sono passati quaranta, e mischiato al sudore ed alla fatica ed al fiatone il potere terapeutico ha appena appena iniziato ad entrare in circolo.
Già si fa sentire.
Ho finito la mia nuova prima corsa, sapendo presto ne seguiranno altre.

5 commenti:

  1. endorfine a noi! ti capisco, è irresistibile ricominciare, ma datti tempo! fa che il tuo tendine non si arrabbi, non so se è suscettibile... ^-^
    Buona ripresa ;-)

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  2. ... ti ho letto l'altro giorno...un altra corsettina l'avrai fatta...spero:)

    ...pensa....ho pensato che... se fossi io a scrivere post così lunghi...con i miei puntini sospensivi ..nessuno mi leggerebbe....mai...........:))))))))))))

    ciaooooo Vania

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  3. @mjavale: sì, è irresistibile, ma ragazzi, che fatica!! E tu a tutto gas, a quanto leggo, Ciao!
    @Vania: non penso, i tuoi post rimangono delicati comunque........ con puntini o meno :-)

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  4. Ah, come vorrei essere anch'io una runner! Mi sento la corsa nel sangue, ma il fisico rimane lì :(

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  5. @Diemme: basta incominciare. Tutto il resto è lì, dietro l'angolo. Ed anche il fisico si da una bella smossa, se lo strigli un pochino ^_^

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