giovedì 25 giugno 2009

Prova a Prendermi!

E' una vita che corro. Una volta, quando gli anni nelle gambe erano davvero meno, correvo, correvo, correvo. Non serve che spieghi a chi non l'ha mai provato cosa senti,come vivi e cosa provi quando corri. La necessità fisica di superarsi e di isolarsi per dar libero sfogo a tutti i pensieri che, imprigionati e compressi durante il giorno, riescono finalmente a straripare, lasciando spazio a quelli nuovi che verranno il giorno successivo

Poi, in un giorno di merda di sette anni fa, un incidente in moto ha fermato di colpo la mia corsa, e tutto è cambiato. Le priorità sono diventate altre, e, per un certo tempo, anche solo il pensiero di correre era impossibile. Primo riprendere a camminare e, senza assomigliare al Gobbo di Notre Dame. Sono serviti interventi, gessi e riabilitazione ed una determinazione che, sinceramente, non pensavo di avere. L'importante è mettersi in testa un'idea e, cascasse il mondo, non levarsela mai di mente. Pietrolina dopo pietrolina si sposta una montagna.

Lo facevo per me, per riprendere una vita che, da pirla, avevo messo a rischio, solo per risparmiare sull'acquisto di un paio di gomme.
Lo facevo per mia figlia, per poter giocare con lei senza inseguirla zoppicando. Per darle la sicurezza di essere io il suo sostegno e non il contrario. Per aver il suo sorriso tutto intero, non oscurato da nessuna preoccupazione.

Non è stato poi così difficile. Le pietroline, una dopo l'altra, non pesano poi tanto, portano via solo tempo, e di quello, allora, pensavo di averne tanto.

E così, senza accorgermene, ho perso i miei obbiettivi e le mie speranze, i sogni inespressi e le tante emozioni di cui mi nutrivo. Ho ricominciato a correre, ma in maniera diversa. A correre dietro al mio lavoro, che doveva continuare, al mio recupero con la fisioterapia (grazie Piero!!!), ai soldi ed ai miei sogni. E tu vai, fai e disfi brandelli della tua esistenza senza accorgerti che passa, senza prenderi un poco del tuo tempo per te,a fermarti e a contare le nuvole. E mi sono prosciugato.
Come ho scritto all'inizio è una vita che corro, che non mi fermo mai, che non mi guardo dentro. Fino a ieri, in senso lato. In realtà il mio ieri corrisponde a circa un mese fa.
Ed in quell'attimo di panico mi sono fermato. E ho pensato tanto. L'anima si è risvegliata lentamente da un lungo sonno letargico. Ho vissuto con pena, vedendolo tutto il tempo trascorso, un lungo filmato contenente le cose che ho fatto, quelle poche giuste e le molte sbagliate, mi sono ricordato di com'ero allora, giovane e pieno di speranze e di energie e mi sono visto di colpo adulto. Non è stato tutto da buttar via, la mia vita è anche e soprattutto mia figlia, e quando la guardo il mio cielo dentro brilla di mille soli, ma ad eccezione di questo non è stato granchè bello.
E' stato lì, in quel preciso istante che ho deciso di riprendere a correre, come facevo allora, come se fossero passati solo un paio di giorni e non almeno 15 anni, dall'ultima volta. Ho inspirato forte, e mi son rimesso il berrettino sugli occhi. E sono ritornato a galla a respirare, dopo un periodo troppo lungo sott'acqua. Mi sono messo le mie scarpette e ho continuato il percorso improvvisamente interrotto.
A momenti rischio l'infarto, ma è passato, e ne valeva ampiamente la pena.
Oggi è più di un mese che ho ripreso, vado piano come una tartaruga con l'artrite, ma la determinazione è ancora tanta e la coscienza delle cose che voglio ancora fare è altrettanto forte; oltretutto con questi ritmi non posso far altro che migliorare!. I problemi fisici sono all'ordine del giorno, ed al momento mi son dovuto sono fermare per colpa di un tendine che non sopporta che mi rimetta a fare il giovane, ma lo sto riconducendo alla ragione. E' stato in questi giorni di riposo forzato che è maturata un'idea, ed ho affiancato (ed al momento sostituito, ma ancora solo più per poco) all'emozione liberata con la corsa quella che mi ha da sempre procurato scrivere, anche questa una mia "vecchia" passione (devo smettere da subito di usare parole come "vecchio"). Prima ho iniziato a rompere il prossimo, con qualche mail a chi ha voglia e tempo per starmi a sentire, ma in seguito è diventato una valvola di sfogo quasi obbligata. Mentre mettere il tutto su un editor di testi non mi sembrava il massimo, l'alternativa dell'idea di un blog è venuta fuori quasi per caso, parlando con chi aveva avuto modo di apprezzare qualche mio scritto. Proviamo.
E così, oggi 25 giugno 2009, provo a svoltare un angolo imprevisto, senza sapere cosa mi riserverà questa scelta domani, iniziando qualcosa che, al momento non posso nenche lontanamente immaginare cosa mi porterà e dove, ma ci provo. E la mia strada la percorrerò di corsa, non so vederla in maniera diversa.
Prova a prendermi!







12 commenti:

  1. Bello questo testo come tutti gli altri che ho letto, mi piace leggere i tuoi scritti a volte divertenti a volte con un velo di tristezza comunque sempre interessanti .. riesci ad entrare nella mente e nel cuore ho sempre pensato che sei una persona con tanta voglia di esprimere ciò che ha dentro .... non mi sbagliavo.
    prova a prendermi!!!..... adesso con il tendine che ti fa male forse ci riesco, io non sono brava nella corsa......

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  2. Ciao Mati e Grazie. Grazie dei complimenti, ma soprattutto grazie della pazienza, del saper ascoltare sempre senza giudicare mai e del coraggio che sicuramente ti è servito, per aver dovuto leggere tutto quello che ho scritto,in un momento in cui le nuvole, per me, non erano poi tanto rosa. Se ho trovato la voglia di creare questo sito (la mia discarica di emozioni) è sicuramente anche merito tuo.
    O dovevo dire colpa???

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  3. Beh, direi che pure io ti ho preso, sono arrivata alla vetta!

    Non solo, il tuo articolo me lo riporto sul mio blog esattamente così (o lo linko?) perché, come tu ti sentivi due anni e mezzo fa, in quel lontano giugno 2009, io mi sento adesso.

    E grazie di avere aperto questo blog, e di avere incrociato la mia strada.

    Ciao, runner!

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  4. @Diemme: Veramente li hai letti tutti? Ma proprio tuttitutti? Davvero? E adesso come ti senti?
    Capogiri?
    Nausea persistente?
    Emicranie?

    Scherzi a parte: Grazie a te.

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  5. vorrei prenderti e tenerti
    vorrei prenderti e tenerti stretto e poi lasciarti andare che il cuore mi si illumina ad immaginarti mentre corri.
    vorrei correrti accanto anche se avrei paura di rallentarti
    vorrei correrti incontro
    scrivolarti tra le braccia e dimenticare tutto il resto.

    Cotoletta.

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  6. ... e sono arrivata anche qui, questa volta non per caso, ma volutamente, al primo tuo post;
    e cosa ho scoperto?
    che hai la fila! apperò!!
    e bravo il nostro D&R!
    comincio a pensare di essermi fatta l'idea sbagliata ... forse ...

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  7. di che cosa?
    su su, non fare finta di nulla!
    lo sai benissimo ...

    con il tuo ultimissimo post, che ho appena letto, tuttavia mi stai confondendo sempre più: ma la consorte c'è o non c'è?

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    1. Mi appello al quinto emendamento :-)
      Scherzi a parte, qui, e solo qui, ci sono solo parole, le mie parole. Vere o finte che siano (o che sembrino). Che sento e che ho voglia, più che altro per me, di buttare giù.
      E'un mondo a volte incredibile ma chiuso, isolato, separato da tutto.
      La vita è altrove.

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  8. non hai risposto, o, forse, la tua risposta mancata è la tua risposta ...
    ok, grazie, comunque per averlo fatto;
    ora penso di aver capito o forse no, non so ...
    sono intelligente, questo si evince, ma sono anche una persona semplice e "pura" che, in primis, crede sempre a quello che legge e le viene detto perché per me non c'è differenza di comportamento tra la vita reale e questa;
    :)

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    1. Per me, invece ce n'è. Ed anche parecchia.
      Tendo a separare quasi completamente i due mondi, ma se ci si pensa comunque neanche poi tanto, il mondo di qui rispecchia le cose che sento di là ma mai viceversa. E non permetto che si intersechino, quello mai.
      Scrivo ciò che sento, quello che capita, quello che provo, con la totale onestà nei confronti di me stesso e basta. Lo scrivo qui perché è uno spazio dove mi trovo bene, mio, libero.
      Poi chiudo la scatola.

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  9. ok, è quello che avevo pensato di aver capito;
    grazie infinite per la tua onestà;

    ciascuno sceglie di usare questo mezzo come meglio crede;
    grazie per la tua spiegazione più che chiara (mi riferisco all'epilogo);

    buon Ferragosto

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