martedì 7 settembre 2010

Quei cani dei siciliani

Tranquilli, che non è un post a sfondo razzista nei confronti degli abitanti di quell'isola incredibile che mi ha recentemente ospitato.
Sto parlando di cani veri, quelli pelosi, quattro zampe, una coda ed un muso che generalmente, quando è puntato verso di me, mi mette immediatamente a disagio e mettendomisi a ringhiare contro.
Anche se il a me mi non si usa va detto che a me i cani mi mordono. E' un fatto. Per atavici conflitti rimasti incastrati nei rispettivi DNA o per sport nazionale canino, non so spiegare. Non ci posso far niente, ma è sempre stato così, da quando ho memoria. Sono capace di far abbaiare stizzito anche il cocker più docile e mansueto e potrei raccontare di scene di ordinario panico all'interno di affollate pizzerie, ma evito il divagamento e rientro.
Dicevo che mi mordono ma in realtà ciò non è esatto. Piuttosto tentano di mordermi, ci sono andati vicinissimi in diverse occasioni, mi latrano furiosamente contro, mostrandomi i canini affilati arricciando le labbra, ma fino ad oggi ho evitato loro il piacere di provare il sapore dei miei polpacci.
Correre al mio parco oramai è abitudine e non dà preoccupazioni, i cani qui praticamente sempre rigorosamente al guinzaglio, in questa città un pò grigia ma ordinata, con le sue strade tutte belle dritte e incastrate. E ti puoi perdere beatamente nei tuoi pensieri, nel passo veloce e nel battito del cuore che rimbomba nelle orecchie, al ritmo della musica che ascolti.
Ma giù è tutto veramente molto diverso.
Giù ci sono gruppi irsuti di animali abbandonati che vagano indolenti, con lo sguardo malevolo da bastardo di nome e di fatto, che non chiedono di meglio che un runner con la mente al di sopra delle nuvole a rincorrere i propri sogni e le cuffie nelle orecchie per organizzargli una fantastica festa a sorpresa.
Giù ci sono sperduti tratturi a mezza costa che si allontanano dal mare inerpicandosi pigre su, verso le alture punteggiate da mille pale eoliche magicamente comparse come funghi, tra radure bruciate e radi campi giallastri dove pascolano pigre pecore dall'aspetto emaciato. E come ben sappiamo ogni gregge ha il suo (quando non i suoi) cane da pastore pronto a difenderlo da ogni pericolo.
E così ogni corsa isolana è diventata una discreta avventura, con partenze sempre molto titubanti, qualche empasse nei momenti in cui il branco era convinto di avermi definitivamente accerchiato e ritorni a ritmo decisamente più sostenuto, allegramente inseguito da latrati festaioli. Ciò ha fatto un gran bene al mio allenamento, è vero, e un pò meno alle mie coronarie, ma sono quasi convinto che in fondo non ci sia mai stata cattiveria in tutto questo, ma solo la voglia di svagarsi uscendo dalla noia abituale e dal caldo di qui, che guarda caso si chiama anche "canicola" ed il nome deriva proprio dalla costellazione del Cane maggiore.
Ho parlato di cani e non di persone, ma di persone non degne neanche di essere chiamati "cani" devo doverosamente scrivere qualcosa. Mi riferisco a quel bastardo senz'anima nè coraggio, capace di abbandonare in una scatola di cartone nella discarica più vicina cinque cuccioli di cane appena nati. A me i cani non piacciono, è risaputo, ma una vigliaccheria come questa, una crudeltà del genere è per me inconcepibile ed inaccettabile.  O che dire di quell'altro che ne ha abbandonati altri due, leggermente più grandicelli, di un buffo e di una malinconia che ti lacerano il cuore mentre guardandoti, guaiendo sommessi, mendicano una carezza, così come ti lacera il cuore dire alla tua piccola, che ci vuole un attimo e li adora da subito e gli ha già dato anche un nome che no, non possiamo proprio tenerli, no, non possiamo purtroppo nè portarli a casa, nè omaggiare parenti e conoscenti locali della consorte che qui è di casa.  
E l'unica cosa che possiamo fare per cercare veramente di aiutarli, bimba mia è andare a denunciarne subito l'abbandono alle autorità locali, in maniera che qualcuno provveda. E così abbiamo fatto, con la mia piccola indignata che mi trascinava per mano per andare più veloce. Succede - le hanno poi risposto con un sospiro i vigili - ma sù, adesso stai tranquilla picciridda e non ti preoccupare, che anche se siamo al Sud provvediamo subito.
Sì, qui succede e succede spesso, mi hanno confermato poi in tanti con una sorta di mesta rassegnazione. Il randagismo è una realtà, e la gente da noi non ci fa più neanche tanto caso.
Ma non è facile capire, accettare e subire mentre guardavo quelle povere bestiole tremanti nonostante il caldo soffocante, con gli occhi ancora chiusi che si affastellavano gli uni sugli altri per trovare calore, consapevole che ben pochi sarebbero sopravvissuti.

E per la prima volta, nel mio contrastato rapporto uomo cane ho sentito l'impulso di mettere la mano in quella scatola di povera vita e di mosche ronzanti e di accarezzarli uno per uno, ricevendo in cambio piccole deliziose e tristissime leccate di gratitudine.

10 commenti:

  1. Capisco la tua titubanza, l'hai narrata molto bene.
    Se una volta o l'altra cederai al richiamo proveniente dagli occhi dolci di un cucciolo ne rimarrai conquistato per sempre e risolverai nel contempo "gli atavici conflitti"...provare per credere.
    Per quanto riguarda il randagismo, al sud è una vera piaga. Lo scorso maggio, a Peschici, abbiam raccolto Lea . un botolo di pelo che saltellava sulla statale. Ora abita con i miei cognati e con Lilly, un'altra cucciola salvata sempre in Puglia dieci anni fa.
    Io ho due gatti, trovati a Verona quattro anni fa. Si chiamano Romeo e July...che fantasia, vero?
    ;)

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  2. @Sandra: non so, giuro, ci ho anche provato, ma riesco a controllare il disagio, che rimane comunque. Alla fine, probabilmente sono solo più affine ai felini.
    Ciao!

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  3. I cani tentano di morderti? Ah! Ah! Ah!
    Ma che gli fai? Uà! Uà! Uà! (risate superfragorose)

    Sto leggendo i tuoi post a ritroso un po' qui, un po' lì, e sono capitata su questo che mi ha fatto proprio ridere. Scusami, ma è la verità.

    Torno seria, se ci riesco ...
    I cani sono sensibilissimi ai nostri odori, timori, stati d'animo, pensieri.
    Poiché io sono simpaticissima ai cani che, come i bambini (sono altrettanto simpatica anche a loro), appena mi vedono si voltano e mi sorridono (ebbene sì anche i cani sorridono), la prossima volta che vedi un cane ti consiglio di pensare a questo:
    "che bello sei! ti voglio bene! vuoi giocare?"
    Vedrai che non ti ringhierà.
    Oppure chiamami che gli vieterò assolutamente di tentare di morderti.
    Ebbene sì, oltre agli alberi, al lago e al mare, io parlo anche ai cani. Il mio, o meglio, quello dei miei genitori, il cane felice e fortunato del post, lo sento sempre per telefono e ... mi risponde!
    Mi vuole un bene dell'anima ed io lo adoro. Anche se ha i suoi annetti è ancora il mio cucciolotto.

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  4. @occhi blu: Ogni volta che vedo un cane la mia prima reazione è cambiare maciapiede, altro che parlargli.
    Comunque hai ragione. I cani sono sensibilissimi ai nostri odori. Quello che esce dai miei polpacci infatti, in caso di fifa, deve avere un gradevolissimo aroma di pollo.

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  5. macché!!!!!!
    hai scritto più volte, qua e là, di essere alto alto e magro: non hanno molta ciccia da addentare!
    :)

    come supponevo, tu hai una paura folle dei cani e loro, da bravi fiutatori, la "sentono", caro il mio D&R!
    noi poveri e miseri esseri umani, che ci crediamo tanto intelligenti, possiamo fregare un altro essere umano con le parole, qualcuno più esperto è capace di farlo anche con la gestualità e la postura dopo aver seguito appositi corsi psicologico-strategici, ma non un cane e il suo naso!
    il cane sente quello che noi comunichiamo senza saperlo; nel tuo caso specifico, i cani sentono ad un miglio di distanza la tua fifa, l'hai capito anche tu;
    la prossima volta che ne incontri uno prova a pensare a questo, con decisione e fermezza, guardandolo negli occhi e senza abbassare lo sguardo:
    "io non ho paura di te! sono io il capo!"
    e, poi, quasi distrattamente fagli con dolcezza un complimento del tipo: "quanto sei bello!"
    infine, com'è ovvio, non gli devi correre davanti o dietro o lui ti seguirà, contento dell'invito ...
    :)

    N.B. se ti può consolare, mio cugino più grande di me, ogni volta che d'estate andavamo in montagna insieme, aveva una paura folle dei tacchini e dei polli che, in effetti, sentivano la sua fifa e tentavano di mordere solo lui, tra le sonorissime risate di noi bambini!

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  6. @Occhi blu: lo so benissimo quello che sente il cane! E so anche che, non appena mi avvicino ad uno di loro, guardandolo fisso, "con decisione e fermezza", come dici tu, quello mi guarda e mentre si lecca avidamente i baffi, mi rimanda un pensiero del tipo: "è perfettamente inutile che pensi di essere il capo, qui, pensa piuttosto a scappare...."

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  7. Ah! Ah! Ah! Uà! Uà! Uà! (risate superfragorose)

    Vediamo un po' cosa si può fare, Mr. Engineer ...
    Idea!!
    Leggi, magari con tua figlia (si divertirà), il libro sottostante (mooolto carino!):

    dizionario Larousse, "Italiano-cane, cane-italiano (150 parole per parlare con i cani)"

    Be confident, anch'io ero come te fino a una decina d'anni fa poi, grazie al cane dei miei e ai libri che ho letto, ho capito che tutto dipendeva da me: il problema ero io, non i cani che mi si avvicinavano con aria seria (ora mi sorridono e mi vogliono sempre fare le feste e dare tanti bacetti).

    Spero di esserti utile, non di sortire l'effetto contrario (=romperti), con tutti i miei consigli sui canidi!
    :)
    Ciao

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    1. Dizionario? Italiano-cane cane italiano? Proverò..
      Magari al posto del manuale sulla tassidermia....

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  8. prova! prova!
    te lo consiglio perché è un dizionario, ma anche no, nel senso che è un dizionario/libro in cui ad ogni parola/frase segue una lunga e divertente spiegazione con aneddoti comici (per questo tua figlia ne apprezzerà la lettura!);
    se tu o tua figlia, invece, preferite i felini, so che c'è anche quello sui gatti (stesso editore);

    tassidermia ... mai piaciuti gli animali imbalsamati!
    veramente neppure ammaestrati al circo o dai loro padroni per divertimento!
    gli animali sono l'espressione della natura e la natura, in quanto tale, va rispettata, non imbalsamata o ammaestrata o calpestata o danneggiata o snaturata ...
    oops! mi sono persa, sorry!
    ciao

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    1. Sì, con i gatti, indubbiamente, ho (anzi abbiamo) un maggior feeling.

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