sabato 25 settembre 2010

Di quante nuvole

si incanteranno ancora i tuoi occhi. Contro quale colore di cielo ne osserverai affascinato tinte e sfumature, ombre più oscure dietro al candore abbagliante del bianco che riluce. Che fantasie indovinerai, nell'evolversi continuo delle forme di lenta esplosione. Rigonfiarsi e dissolversi.
Un filo d'erba a fischiare tra i denti.
Quante chiome degli alberi galleggeranno sospese sopra la nebbia del mattino. Quanto ti piacerà ancora, quella nebbia ovattata, la calma di passi misurati, nel silenzio umido delle foglie che avvizziscono.
I moschettoni tintinnanno, ad ogni passo. La via è pronta ad assolverti.
Lento svolgimento di corda. Preparazione di gesti.
Quale sarà il vento che ti scuoterà di freddo la pelle e sotto, l'anima. Quale parete ruvida incontrerà nuovamente le tue dita e straccerà nella forza dei gesti ogni emozione scura e tagliente.
Quante lune nuove poi, sapranno ancora sorprenderti. E su quante altre saprai nuovamente perderti.
La strada di casa è una striscia di mare, riflesso veloce di puntini arancioni lasciati già alle spalle.

[D&R for D&R]

6 commenti:

  1. Quante suggestioni! Un autoritratto complesso e ricco. Leggo il contrasto tra "perdersi" che è cosa meravigliosamente dei piccoli e "sfidarsi" che è roba da adulti. Io non ci riesco a far evaporare le mie emozioni buie con l'azione. Dopo lo sforzo, purtroppo, riemergono. Perdono peso solo se quelle chiare e serene prevalgono. A volte si, a volte no.
    Buon weekend pieno di cose buone, D&R !

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  2. Grazie, Bruno. e buon weekend anche a te. Adesso, per eliminarne qualcun'altra, mi sa proprio che andrò a correre. Ciao!

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  3. ..ti avevo letto...ma non sapevo come commentarti...e ...non lo sò neppure adesso...comunque è un bel rileggerti.

    ciao Vania

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  4. Ed invece lo hai fatto benissimo, Vania. Grazie.

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