giovedì 25 marzo 2010

Praticamente uguale

Detto così, penso che in studio a più di qualcuna stia andando il boccone del pranzo per traverso dalle risate, o almeno, malignamente, lo spero. Sì perchè qui, in questo covo di serpi, da tempo avevano cominciato a sfottermi, prendinculeggiarmi, confutando l'esistenza stessa (più o meno come si fa con gli UFO) di qualcosa che abbia ancora la possibilità di fregiarsi del titolo di addominali - ma qualcuno li ha mai visti? Ormai saranno morti, schiacciati sotto tutta quella panza. Ma tant'è, questo era ieri. Dove ieri corrispondeva a circa venti chili fa.
Inutile, tanto non ci arriverai mai comunque, han ribadito quando ipotizzavo le possibilità di recupero fisico, mentre mi pavoneggiavo nei miei Levis W32L34, quelli di vent'anni fa, sì, proprio gli stessi del primo tour settembrino "in  Paris" dello studio.
Inutile, sghignazzavano guardando avide l'immagine del campione in mutande.

Punto primo: ehi, guardatemi negli occhi quando parlo, gli addominali sono quelli SOPRA la striscia elastica dei boxer, pronto?...

Punto secondo: forse non ci arriverò mai, daccordo, ma datemi tempo. Il recupero è solo all'inizio. Ed io, di limiti proprio non me ne pongo. Sarà ua sindome da Peter Pan ma, in definitiva il motto "chissenefrega" è una discreta panacea.

Punto terzo: io ho molti più capelli, comunque. E quello è un fatto indiscutibile.

Punto quarto: non mi stavo riferendo a quello.

Mi riferivo al tipo di intervento, che io ed il supercampione in questione abbiamo subito. In pratica si è rotto anche lui, esattamente come me. Ecco, il perchè del titolo.
Vabbè lui è stato operato da Orava, quello famoso, quello degli interventi impossibili, quello che, ad esempio, ha riportato il mio amico Renè a correre a 3 e pochissimo al chilometro. Io non avevo nè soldi nè bisogno di andare in quel di Stoccolma ma poi, come ho già detto, anche da queste parti sanno fare lavori di tutto punto, anzi di punto e croce. Ed il mio vezzoso ricamino è qui a dimostrarlo.
E quindi è passato velocissimo un mese. Scusate l'assenza dalle scene di questo blog, sì signora maestra sono stato assente ma non potevo, ho la giustifica, ma ho studiato, giuro. 
E, udite udite. ho già buttato via le mie amateodiate stampelle. E' bastato un breve accenno da parte del mio luminare - Tienile ancora un pò per andare in giro, ma in casa o in studio puoi usarne solo una - E me ne sono portata una a casa ed una in studio, e le ho abbandonate in un angolo dopo il secondo giorno. Poi, ma non ditelo a lui, che ancora non mi ha dato il permesso, ho ripreso a guidare; sì, lo so che dovevo pazientare, ma l'andata ed il ritorno da bucodiculoplace allo studio con la mia provetta autista era veramente troppo, per me. Una che l'invenzione dell'autoradio è perfettamente inutile, con lei. Che speri sempre, ma soprattutto alla mattina alle sette, quando sei ancora catatonico con tutte le difese ancora a zero, in una bella raucedine fulminante ed invece niente, tonica e di buonumore e soprattutto con molte nuove cose da dire, rispetto al giorno precedente.

Ed infine, ma ve lo dico sottosottovoce, ancora più piano, perchè vietatissimo è ancora adesso, son risalito in moto. Che mi aspettava lei, come suo solito, sbilenca e sorniona, un pò più impolverata del solito e con i rami della siepe di biancospino che cercavano di avvilupparla. E' partita subito, regalandomi il suo borbottio familiare, al primo colpo. Mi ha portato dove voleva lei, a spasso, ronfandomi amica, in un sabato mattina profumato che sapeva di primavera avanzata.

Correre però proprio niente, neanche a pensarci, ma ho avuto il permesso di tornare a fare qualche pedalata in pianura ed in piscina. E per questo mi sono attrezzato alla bisogna, con tutta una serie di cose incredibili e bellissime e strafighissime che neanche Phelps ce le ha tutte, o almeno lui è pagato per averle e vuoi mettere la differenza. Le ho trovate svaligiando Amazon, che ha cose incredibili come questa oppure questi oppure ancora come questo. Una giornata di shopping virtuale e compulsivo.
Il risultato è stato devastante ma solo dal punto di vista economico, considerato che, tra spese di viaggio e tasse doganali, un paio di occhialini mi sono venuti a costare quasi cinquanta pesantissimi euri, ma la soddisfazione nel ricevere tutti questi pacchi mi ha fatto tornare bambino la mattina davanti all'albero di Natale.
E pertanto da oggi, la ripresa è ufficialmente iniziata.
Ed anzi è proprio ora che mi dia una smossa, in quanto il mese di assenza forzata ha rinascosto questi stupendi, incredibili, pulsanti addominali sotto un salsicciotto di ciccia girovita. Che a Beckham, quest'ultimo, di sicuro gli manca.
Che si consoli con Victoria, lui.

Yours, sinncerely, Dreaming and swimming

4 commenti:

  1. ... sai che se parli di shopping compulsivo on-line mi colpisci sul vivo? ;-)
    Buon, ottimo recupero!!!

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  2. Stai diventando gay ..altro che PeterPan!!

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  3. Questo non l avevo ancora letto.
    e comunque tu mi piaci molto ma molto di più di quello lì, lì sopra, che c ha un ego che non ti puoi avvicinare senza ti finisca nell occhio.
    l ego.
    appunto.
    ed è bello leggerti così...
    mi manca leggerti così.

    Cotoletta.

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