venerdì 20 dicembre 2013

Ho messo via

Atteggiamenti, pensieri sempre troppo contorti ed alcuni bellissimi, così belli e limpidi che chiuderci sopra le ante dell'armadio e costringerli a buio e polvere fa quasi rabbia, o anche solamente un po' di tristezza. 
Ho messo via le ali, lucidato le piume accarezzandole un'ultima volta. Le avevo, certo che. Quelle che ti fan sentire a due dita dal marciapiede o dal cielo, a volte è bello che la differenza quasi non si senta. Quelle che ti fan guardare oltre, lontano, perché è solo osservando dall'alto che le distanze si riducono, le montagne sembrano meno erte, così come ogni montagna che abbia mai scalato, una volta in cima, mi ha sempre restituito il vero valore della fatica compiuta.
Ho messo via i sorrisi del cuore, quelli che partono da dentro ed irradiano di calore, che si appoggiano come un dito alle labbra perché le parole non servono, che colpiscono gli occhi e le mani e si disperdono nel vento di fuori, che non puoi far finta di, quei sorrisi lì non riesci né a nasconderli né ad imitarli mai. Che ti dan la sveglia, che alzarsi è non vedevo l'ora.
Mi rimangono quelli fatti ad arte, gli involucri di plastica, che quelli lì si che li puoi sempre trovartene un paio nelle tasche e stamparteli bene in faccia, salendo le scale di casa prima di andare incontro alla mia Ciccia, che lei ha bisogno di un sacco pieno di sorrisi miei, e non forse riesce ancora a scorgere la differenza, basta che ce ne siano. 

Ho messo via le mie scarpette per correre, le ho riposte con cura nella loro scatola. Il mio tendine di cristallo numero due reclama visite specializzate, cure costanti (e costose, ovviamente), ma tanto so già che la soluzione definitiva non potrà essere altro che l'intervento. E questa, considerata la precaria situazione economica (usando un velato eufemismo) di casa DR, semplicemente non è una priorità. Le riprenderò chissà, forse domani, forse tra un mese, un anno o mai, le variabili in gioco questa volta sono veramente troppe e non ho sufficienti energie per pensarci. E quello che è peggio che meno corro più mi si assottiglia la riserva di energie, insomma è un circolo vizioso, comunque vada perdo.
Ho messo via quel tempo che egoisticamente era solo mio e basta. L'ho messo via perché forse non è più il suo tempo, o perché non posso permettermene più ma, che buffo, non ho il tempo di preoccuparmene. Non ho particolari emozioni, mentre passano costanti i giorni, troppi e maledettamente sempre troppo in fretta, non aggiungendo né togliendo niente. Non faccio in tempo ad iniziare una settimana che quella è già finita ed un'altra ti viene incontro e passa, poi un'altra ed un'altra ancora, goccia dopo goccia. E' un non-tempo, quello con cui ho a che fare.
Osservo la neve ammantare le mie montagne, la sera in auto, mentre rilucono di vite sconosciute all'interno di tremolanti paesini sperduti chissà dove.  
Ho fatto un po' di conti con me. E non è che sia andata male intendiamoci, ho avuto mani decisamente buone ed alcune no, ma capita. Ognuno è artefice della propria fortuna dicono, non so quanto questo sia vero o serva invece da sprone, riflettendoci forse sì, almeno in parte. Penso di aver comunque da sempre quella naturale predisposizione all'autodistruzione, a cercarmi sempre le strade più contorte ed a farmi trascinare dalla corrente più veloce, ben cosciente che sarà quella sbagliata.
Ho messo via un poco del mio modo di fare, parecchio del mio modo di essere. E non è che così uno stia male, un pochino spento, meno entusiasta e sorpreso, per una volta con i muscoli ed i sensi e i nervi a riposo. Si assottigliano le differenze dei giorni, il domani perde valore come l'ieri, e adesso, semplicemente, non esiste.

Perché alla fine, non ci son cazzi, ma il discorso è poi sempre lo stesso.

35 commenti:

  1. ma oltre al tick nella casella si può anche commentare ? bello ma troppo lungo. io non reggo più le lunghezze...non ho pazienza di leggere. forse se mi leggessero, forse eh, è solo un'idea, forse potrei avere la pazienza di ascoltare ...? forse.

    RispondiElimina
  2. sì però bello, sì, scusa non ho espresso un giudizio. belle anche le valigie, molto !! fanno pensare ai veri viaggi, quelli difficili e lunghi e polverosi di una volta...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per intanto benvenuta. Tranne un post solo si può sempre commentare. Mai messo vincoli.
      Sai, io ho una maniera tutta personale e molto egoistica di scrivere. E intendiamoci, non scrivo perché mi si legga. Assolutamente. Non sono particolarmente "social", raramente bazzico altri blog: i miei pochi ma fidati lettori sono lì a dimostrarlo.
      Accolgo le critiche, ovviamente e ringrazio.

      Elimina
    2. direi, se posso permettermi un giudizio, che hai un atteggiamento equilibrato. mi rendo conto che l'abbandono del running sia una vera tragedia, ma a tutto c'è rimedio, magari puoi ancora camminare. non sono una runner ma cammino e capisco. scrivi bene comunque, può darsi che ripasso.

      Elimina
  3. "e comunque so che sono lì" perché mettere via non significa dimenticare, ma metterle lì. Come le maglie dell' estate, che aspetti torni il caldo per tirarle fuori, e nel frattempo ci si ripara dal freddo.
    E comunque avevo ragione, è uno di quei post che mi fa attorcigliare le buddella.
    Bellissimo in tutta la sua lunghezza...

    SyS

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so, Sys.
      A volte uno deve chiudere e ricordarsi di averlo fatto.

      Elimina
  4. non è un classico post natalizio. No, non lo è.
    Non è facile da leggere, e non dipende dal carattere, perchè le tue sensazioni uh quante volte le vivo! Anche se non ho scarpette per correre ma solo racchette da appendere. Non sei facile da leggere, DR, stavolta, perchè il dolore non è facile da avvicinare, raccogliere e rispettare. Non è facile da ascoltare.
    T'ho letto tre volte, perchè la prima volta t'ho trovato troppo lirico ed ero troppo stanco per leggere dietro la poesia. La seconda volta ho provato un po' di rabbia, perchè il discorso dei sorrisi di plastica non m'era piaciuto, la terza volta, questa, t'ho ascoltato e devo dirti che anch'io sorriderei per finta a mia figlia per non procurarle dolore.
    Se c'è qualcuno che conta su di te, che ha bisogno di te e che si fida di te, il tuo domani ha un valore invredibile!
    Abbraccione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che un mio post necessiti d esser letto tre volte mi preoccupa un po'.
      Devo curar meglio la sintassi.
      Ricambio l'abbraccio. Che sia un sereno Natale

      Elimina
  5. un post che a male leggere e che è difficile da accettare.
    perchè se come mamma posso condividere il far finta di nulla per tua figlia, alleggerire i problemi dei grandi perchè non è il momento per lei di farsene carico, non posso ammettere come donna il rinuniare a ciò che ti fa sentire vivo.
    anestetizzare i tuoi sentimenti non è la medicina...
    riporre, accantonare momentaneamente il superfluo per dedicarti a cio che conta sì, ma non possiamo vivere in apnea da una settimana all'altra. Quante volte sento il susseguirsi dei giorni che scorrono come sorsi d'acqua e non so più esattamente dove sono... cosa sto facendo... vivo per inerzia.
    ma siamo solo noi, con la nostra testa maledettamente ottusa e tenace a trovare e dare il senso della ns. vita.
    Un abbraccio D&R!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In apnea. Esattamente.
      Anche per te un abbraccio. Ed auguri. Che si torni a respirare aria pura il più presto possibile.
      Siamo runners, noi. Abbiamo polmoni grandi e traguardi lontani.

      Elimina
  6. E' la parabola del fiume e del ramoscello d'albero .. la differenza di cercare di approdare su una riva e diventare rifugio per se stessi e altri ramoscelli oppure essere un ramoscello trasportato dalla corrente del fiume !!!

    ..magari è una parabola inventata da me o ci sono grandi pensatori del passato che ci hanno studiato ed elaborato delle filosofie, fatto stà che la Storia è ciclica e i momenti si alternano. Non è una cura, forse un paliativo nonchè un'ulteriore visione del proprio Tempo/Vita.
    Ma prova a guardare la Vita nell'arco degli anni, ora son 5/7 anni che soffri per il tuo futuro? Quanti altri son stati felici nel tuo passato? Ce ne vorranno altri per tornare ad essere Veramente Felice, e non hai piu le energie. Allarga gli Spazi e i Tempi e vedrai ancora ampi spazi di Vita da Vivere.

    Tanto vale tentare.

    Pura Vida ..e non mettere in un armadio le CoseBelle, quelle che emozionano ..ma tienile in bella vista come monito e come direzione.

    ti dedico questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=Z-QDLe2ynSE

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Slaymer. Ho trovato - anzi lo ha trovato la mia Ciccia - una cosa per te e per la tua "terza" novità.
      Dimmi quando passi dalle mie parti. O mandami il tuo indirizzo di lassùtraimonti.
      E un abbraccio anche a tre, pardon a te, anzi a voi.

      Elimina
    2. ...ok quando passo "per di là" vengo a trovarti !!

      e intanto ti faccio gli auguri di Buon Natale a te & Family

      Pura Vida

      Elimina
  7. Il domani esiste, è l'oggi che si trasforma.

    Buon Natale carissimo a te e a tutta la tua famiglia. :-)

    RispondiElimina
  8. ...e leggendo gli altri commenti mi rendo conto di quante cose non ho letto...questo è un post-miniera, in fondo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Penso, più semplicemente, che sia solamente un ammasso di parole messo giù.

      Elimina
  9. ma... sicuro?
    ma nemmeno uno piccolo piccolo?????
    daiiiiiiiiiiii...

    RispondiElimina
  10. Va bene... Faccio la brava... Uff... Che noia però... ;-)
    SyS

    RispondiElimina
  11. Passo, in ritardo di un mese. Però, vedi il senso di pace quando si mette via tutto? Io, che faccio una vita semi-eremitica dopo i troppi colpi della vita, posso solo capire il senso delle parole che hai scritto. E vado avanti costante ma sempre più lentamente.
    Posso solo dirti che tua figlia crescerà e, quando diventerà una donna, capirà. Tutto. Lo dico perché è successo a me e mi sono messa il cuore in pace vedendo che i miei figli hanno capito e sono persone autonome con le loro scelte ed il loro amore intatto.
    In questa libertà non ti senti più ossessionato nella compulsività di combattere contro tutti i mulini a vento che ci si parano davanti.
    Io corro a tratti, anch'io con il fisico che sta cedendo, anch'io con priorità che non consendono miglioramenti. Ma solo perseverazione.
    Alla fine, si impara a pensare. E ci si rialza comunque ad ogni caduta, vero?
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'unica cosa che dentro non trovo forse è proprio il senso di pace.
      Ed il bisogno di combattere è lì, non riesco a spegnerlo completamente, probabilmente son fatto in modo che non riesco ad vivere diversamente.
      Non so se si impara a pensare, ma sicuramente si impara a non rimanere per terra.

      Elimina
    2. forse, invece di "senso di pace", avrei dovuto usare la parola "rassegnazione". Nel mio vissuto spesso i due concetti coincidono.
      E forse, ancora, lo raggiungi quando non ce la fai più.
      Ecco, io ho raggiunto quel punto. Che da soli c'è solo un certo numero di "combattimenti" che puoi fare. Poi diventa masochismo.

      Elimina
    3. Che da soli c'è solo un certo numero di "combattimenti" che puoi fare, hai scritto.
      Ed io sono contento di risponderti con tre mesi di ritardo.

      Elimina
  12. Non è che per caso ti sei messo via da solo pure tu, ti sei infilato in mezzo alla biancheria fresca di bucato e te ne stai lì con i pensieri in ammollo nel coccolino concentrato?
    Devo tornare nella tua città, venirti a cercare armata di defibrillatore? nel dubbio defibrillo tutti gli anziani acciaccati, un filo curvi, pettinati vagamente alla Ligabue che corrono zoppicando (dio che ossimoro) come dei bianconigli dicendo "è tardiiii è tardiiiii"?

    RispondiElimina
  13. Io nella città vivo come un eroe mascherato, difficile (se non impossibile) identificarmi.
    Ho letto che sei passata di qua: io, di conseguenza, non c'ero. E se c'ero stavo male. Anzi, per la verità stavo proprio male sul serio.

    E poi:
    1. Se torni nella mia città avverti prima, in maniera che scateno i miei amici dell'ospi.... del circolo ricreativo. Il primo che con le bocce centra quella che va in giro per Torino con un defibrillatore in mano vince il semolino gratis per tutta la settimana.
    2. Anziani acciaccati ecc. ecc. lo dici a tua sorella. Io sono diversamente ragazzino.
    3. Pettinàti alla Ligabue tua nonna. Quello mi copia, casomai. Ma ha poco successo con le donne, poverino lui.
    4. Che corrono zoppicando.... andrebbe già bene
    5. L'ossimoro mi piace arrosto, con le olive, un filo d'olio e le patate.

    RispondiElimina
  14. Noi blogger viviamo di parole. ma a volte le nostre parole, cariche di dolore, aspettano il silenzio. A me capita così, che quando ci sputo l'anima poi sono stanca, e non ce la faccio a discutere, ad essere "social", a mettere il sorriso di plastica anche per le buone parole.

    Perché si vede, anche nelle risposte, chi ha messo su il sorriso di plastica, chi ha enunciato solenne la sua formula "saggia", e chi semplicemente ti vuole bene, anche senza capire, e chi ha capito, anche senza necessariamente volere bene, se non per quella solidarietà immediata e spontanea del sentirsi uguale.

    Loro, i politici, chi li manovra, e chiunque abbia potuto alla bisogna, hanno attinto alle casse del nostro erario a piene mani, dilapidando il nostro futuro, massacrando il nostro entusiasmo, ipotecando il futuro dei nostri figli, La crisi si allarga a massa d'olio, sempre più persone sono in ginocchio, qualunque sia lo stato delle ginocchia. Io però ci credo che crisi significhi anche opportunità. Io ci credo che possiamo fare un urlo e in qualche modo alzarci. Io ci credo che alle nostre Cicce possiamo ancora permettere un futuro.

    Ci siamo ripresi dalla guerra. Tante nazioni sono risorte dalle ceneri. Non so come faremo, ma ce la dobbiamo fare pure noi.

    Ti abbraccio forte.
    Dm

    PS: ero gia passata da tempo, ma allora avevo cliccato solo su "Faletti, ma chi sei?", come faccio sempre, evidentemente non ce l'avevo fatta ad attingere a parole, parole... e tu vedrai, che quando non corre il corpo ci sarà sempre la mente, o qualcosa dentro di lei, che andrà avanti veloce.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, sinceramente, senza fronzoli e giri di parole.
      Avevo messo su un post, tempo fa, che descrivesse la situazione che viviamo ma era troppo pieno di amarezza e di rancore e di altre parole spezzate che alla fine, rileggendolo, ho ritenuto preferibile non pubblicarlo. Non era in linea con la "linea editoriale" di questo blog. Visto che le parole non devono mai rimanere chiuse in un cassetto, se ti farà piacere, te lo spedirò via mail.
      A proposito del clic: Ed io che pensavo che fosse Faletti in persona, a farlo!

      Elimina
    2. Sì, manda pure, mi farà piacere. E, se ti capita, se ti va, anche un squillo...

      Elimina
  15. Rileggo il mio commento, per un lapsus calami ho scritto "massa d'olio" anziché "macchia d'olio": o forse il lapsus era freudiano?

    RispondiElimina
  16. Ma... hai messo via pure la tastiera? no perché quella poteva pure servirti eh... magari a scrivere due righe in croce, un bollettino medico...
    segnali di vita dai cortili e dal giardino delle rose all imbrunire...

    dai su... smetti di fare il bighellone...

    RispondiElimina