lunedì 5 novembre 2012

Sera di vento

Di tempo ne è passato parecchio, da quelle volte che mi mettevo qui, la sera, accantonate per qualche minuto le sudate carte sulla scrivania, mi riservavo uno spazio per me e per me soltanto e poi lasciavo andar le dita e le parole, che scivolavano giù facili come perline dal filo di una collana. Ne è passato ed a volte mi sorprendo a pensare come abbia fatto in passato a giocare con tutta quella leggerezza ed a trovarne così tanto, di tempo, da dedicare a me stesso, sprecandolo in sogni perfino un po'. Ma sono ancora una volta qui, questa sera va bene così, la mia Ciccia bellissima è a festeggiare la sua cugina preferita che compie gli anni, non sente particolarmente la mia mancanza ed io, sinceramente ho meno voglia del solito di stare con il mondo, non ho desiderio di nient'altro che star qui, ad ascoltare il vento che scuote rabbioso le tende di fuori e la vite colorata d'autunno, a far finta che niente sia cambiato, che ad ogni cosa si troverà comunque un rimedio, che tutto si incastrerà incredibilmente come le tessere di un puzzle e che mi sorprenderò ancora - tra qualche mese o qualche anno è lo stesso - a guardarmi indietro e a dirmi "lo vedi, che in fondo non era niente?". 
Il vento scuote le ampie vetrate di qui con folate improvvise, che si sentono arrivare da lontano con un rumore ringhioso come di rombo d'aereo, e le correnti fredde riescono a passare intrufolandosi da chissà dove, forse dai lucernari del tetto, forse da una finestra mal chiusa ed invadono lo spazio che c'è qui, giocano con i fogli e con me, mi regalano carezze gelide tra il collo e la camicia aperta e leggeri fiati profumati d'inverno che scorrono sulle dita. 
Cambiano le cose, cambiano. La visione delle cose alla fine, anche se non vorresti, cambia anch'essa. Cambiano le prospettive, le capacità, le possibilità. Non hai più vent'anni, anche se ti sembra a volte che i vent'anni tu non li abbia ancora raggiunti, o che qualcuno te ne abbia ad un tratto nascosta una parte, che siano stati trafugati, che tu li abbia trascorsi dormendo, perché non è possibile che tanta parte di questo sia così inutilmente già diventato passato. 
E così ti fermi ed ascolti, ti chiedi di quante volte sarai capace ancora, se saprai guardare più avanti ed affrontare le sfide della sorte e del tempo, se vorrai rimettere l'ostinazione sopra ogni cosa, e ricominciare, senza farsi sommergere dalle onde di un mare che le onde, la sera, sembrano più fredde e più cupe. Sarò un'altra volta capace, senza dar troppo peso alla fatica, a ricominciare ancora ed ancora, nuovamente tutto da capo. Senza guardare troppo lontano per non scoraggiarsi. Poco più in là della punta delle proprie speranze.
Riassaporare l'odio per le stampelle, i calli nel palmo delle mani, dipendere dagli altri per muoversi. E poi, mordendosi le labbra per la rabbia, risalire ancora una volta la china. E l'importante sarà, come al solito, non dare troppa importanza alle cose. Le cicatrici restano. Quello che senti, con la punta delle dita a seguirne il contorno, riposa sotto.
Il vento si appisola un poco, ritorna, svanisce di nuovo. Le pigne strappate dal pino maestoso si sono radunate esauste in un mucchio disordinato ai piedi delle rose, stanche di giocare ad un vorticoso girotondo mentre il nero di fuori si infrange sui riflessi delle luci gialle dei lampioni. La musica accompagna e rende più facile le cose, come sempre quando è così. 
Le cose si aggiustano. Così come le parti di me che a volte sembrano così stanche e logorate da essere sul punto di spezzarsi, come se concentrassi su queste tutto lo sforzo per preservarne altre. 

Ma stasera è una sera di vento, che mi regala i pensieri di un tempo, che sposta i colori della notte in turbini improvvisi, che mi scivolano poi piano accanto, in fiati sottili ad accarezzarmi le dita. 

Domani, tutte le strade che potrò attraversare correndo e quello che verrà, sono sogni ancora nascosti.

15 commenti:

  1. Certo che, però... quando scrivi così...

    so cosa puoi provare in questo momento, e sai che non te lo dico con l arroganza di chi vuole sapere tutto, ma perché ci sono/siamo passati già.
    sai cosa penso riguardo ai momenti bui e all'ostinazione e al tuo modo di destreggiarti nel vento.

    sai
    so...
    e allora che ti commento a fare?

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  2. hai pensato a cambiare gli infissi?
    anzi no,
    perchè se il vento sospinge così i tuoi pensieri e le tue emozioni c'è da augurarsi 100, 1000 serate di vento
    :-)

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  3. ...ma te lo avevo già detto che è bello leggerti...o era rimasto nascosto!!!?;)

    ciaooo Vania

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  4. sono anch'io un po' pensosa... Mi ha sollevato un po' riconoscermi nelle tue paole. Tu non lo sapevi, ma scrivevi anche per me l'altra sera. :)

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  5. Bella la riflessione sui vent'anni. Io credo che non ci si accorge del tempo che passa quando lo si trascorre bene e, quindi, ritrovarsi in un attimo così avanti può essere la garanzia che quel tempo non è stato sprecato, ma vissuto.
    E' vero che tutto cambia, i pensieri, le emozioni, le sensazioni, le parole e forse il segreto sta proprio nell'accettare e assecondare questo cambiamento.

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  6. 'Se io fossi una foglia appassita che tu potessi portare;
    se fossi una veloce nuvola per volare con te;
    un'onda che ansima sotto il tuo potere, e condivide
    l'impulso della tua forza, soltanto meno libera
    di te, oh tu che sei incontrollabile! Se anche
    io fossi nella mia fanciullezza, e potessi essere
    il compagno dei tuoi vagabondaggi nel cielo,
    come allora, quando superare la tua celeste velocità
    a mala pena sembrava una visione, io mai avrei gareggiato
    così con te in preghiera nel mio estremo bisogno.
    Ti prego, innalzami come un'onda, una foglia, una nuvola.
    Cado sopra le spine della vita! Sanguino!
    Un grave peso di ore ha incatenato, piegato
    uno a te troppo simile: indomito, veloce e orgoglioso.'
    (Ode al Vento Occidentale-Shelley)

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  7. Hai notato?
    fa un freddo cane ma c è un bel sole, finalmente!
    E, come nella migliore delle tradizioni (che mai vanno trascurate), ti lascio una colonna sonora che ci sta.
    Eccome se ci sta!!!
    Scommettiamo? ;)

    http://www.youtube.com/watch?v=WupV3pVztn0

    Let's go Ing. Lì fuori c è un mondo da spaccare e altre questioni minori.

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  8. @sys: Sì so che sai. Ci sei passata e non è stato uno scherzo, anzi, per te è stato tutto decisamente più strong. Son momenti di me con me, di ragionamenti e decisioni.

    @Bruno: cambiare gli infissi??? Con quello che costano? Ma siamo pazzi? Ben venga, il vento, quelle volte che c'è. A presto.

    @Vania, carissima, bentrovata. Un po' mi mancavano i tuoi puntini di sospensione.... Forse l'avevi già detto, ma non mi offendo mica! Ciao!

    @giacy.nta: sai, in questo spazio qui ritengo di essere principalmente un egoista.
    E scrivo per me, ed in quei momenti in cui escludo il mondo al completo mi riesce meglio. Ma a volte le parole seguono il vento anche loro. E sono contento che l'altra sera siano arrivate fin lì.

    @Monica: non so, sai. Non ho memoria di troppo tempo, o è tutto confusamente ammassato in un pezzo di passato, una scatola stipata con un vetro satinato, che non mi fa vedere le cose con chiarezza.
    Ed io sono, per mia natura, poco incline ad accettare passivamente le cose, anche quando la cosa più sensata invece sarebbe proprio come dici tu.

    @intherainbow: Indomito, veloce, orgoglioso: Wow! Grande poesia. Grazie.

    @Sys: Questo è un brano che staziona già nel mio lettore Mp3, in attesa che i giri al parco riprendano a riportarmi fiato.

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  9. eh lo so che sai che io so.
    ma pur io so che tu sai.
    se non lo sapessi...
    ma sappiamo!
    ok... vado eh... vado! :D

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    1. Io so che tu sai che io so... Era un film di Alberto Sordi, se non sbaglio.
      O stavi citando Boldi? Ciao!

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    2. piuttosto di citare Boldi mi sfiletto da sola come un branzino al sale...
      non so del film di Sordi (sai, sono piuttosto Giovine) ma tutto sto gioco di "io so che tu sai" mi aveva fatto venire in mente le battute di Totò, tipo "dica duca, no lei dica, no duca, dica lei... io dico duca lei dica dica..." cose così...
      dici che sia tempo di un caffè vero? e? dici???

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  10. Le cicatrici sono la nostra essenza. Non le si mostra a tutti, vero? Solo a chi è in intimità con te. All'amante, la cicatrice fisica ma anche quella fuori, nella tua corazza. All'amico sincero, ciò che hai dentro di più profondo e che ti ha squarciato l'anima. Non si mostrano le cicatrici ai passanti.
    Noi siamo le nostre cicatrici. Vanne fiero.

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  11. Sensazioni autunnali, fatte di vento, brividi e tempo che scorre.
    Ti suggerisco una soffice trapunta colorata ...

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  12. @Martina: hai ragione, solo a chi è intimità.
    Io poi, per mia natura, ne ho alcune, quelle più serie e profonde, che conosco solamente io.

    @martipenshots: Benvenuta, come prima cosa. Io con una trapunta?? Naaaa!

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  13. E comunque... mi piace sempre leggerti.
    Anche se te lo dico molto meno.
    Cotoletta.

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