giovedì 15 dicembre 2011

Leggero

Eh sì, che ci manco da parecchio, da qui, da questi posti, da chi leggo e da chi mi legge, da queste silenziose stanze bianche con muri tappezzati di parole leggere. E sì, che sono stanco, spento, staccato o, meglio, è così che mi sento quando i sogni si spengono, le cose cambiano e non posso far niente per evitarlo, o forse solamente non sono in grado di farlo. E sì che tutto è difficile. Difficile, complicato, rugginoso, a volte cattivo. Triste, ogni tanto, come in giorni come questi, che in quella casa, giù a bucodiculoplace, la mia ciccia passerà un Natale con una nonna in meno, e comincerà ad essere inesorabilmente sempre un pò meno Natale, quel Natale con la N maiuscola e gli sberluccichii e la neve e la letterina, meno magia e niente neve quest'anno, io ai miei compagni di classe gli dico chenoncicredomica, a Babbo Natale, che sennò quelli mi pigliano in giro mi ha detto ieri con gli occhi che supplicano conferme. Povera piccola, il mio donnino di undici anni in un corpicino che è diventato di colpo grande ed ingombrante per la sua età, lei che guarda sua mamma che piange mentre l'abbraccia e che capisce e pensa le sue stesse cose, lei e le sue paure e le sue insicurezze ed i suoi brufoli in fronte che vuol dire che è cambiata e non ci si può mica far niente e che lo so e lo vedo, a volte vorrebbe tornare indietro e starmi raggomitolata in una mano ed addormentarsi lì come faceva fino a poco tempo fa con quelle labbra dischiuse in un sorriso di chi si sente amato e non desidera altro, che la mangeresti piano di baci soffici e lievi, così, per non svegliarla, ed adesso sembra che non possa più, che non si possa far i matti a saltare le pozzanghere a piedi uniti, che non sia più possibile farci la doccia insieme, che non sta bene, non si può, non si deve. Povera piccola, lei ed il passaggio rude alla prima media, e la sequela di voti che sembrano le medie stagionali di San Pietroburgo in inverno. Ma poi, anche se ogni tanto devo fare il padre severo e lanciare qualche urlo ogni tanto cosa che ODIO, siamo sempre lì, pronti a passarci un pomeriggio insieme a entrare in tutti i negozi del centro, a mangiare schifezze e toccare tutte le palline in vendita di tutti gli alberi di natale per cercarne una che sia quella, quella dell'anno, solo per noi.
Corro, sì, per fortuna, almeno quello, sono ancora una volta volta passato sotto un gonfiabile blu contro un cielo primaverile di altro traguardo, 5.05 di media e Renè al mio fianco ad incitarmi, senza infamia e senza lode ma ci sono, ritornare a muover le gambe è ancora una volta maledettamente più difficile ma si fa, non si pensa e si va, non si ascolta il battito del cuore e si guarda lontano. Ma quel cielo sereno più dei miei pensieri era lì ad aspettarmi come sempre, con lo speaker che scandiva il mio numero, 1414, e rallentare il passo e spegnere il cronometro è stato ancora una volta semplice e bello.
"Smettere di  scrivere è come prendere un vizio", dice Lei, che è brava a scrivere parole che graffiano anche quando bene non sta, come adesso. Non è vero, sai. Il vizio è di voler vivere. Smettere di scrivere è facile, perchè a volte è meglio proteggersi un poco, è meglio fermarsi per impedirsi di capire come stai, io benegrazieetu?, ma io no che non sto bene, ma a buttare giù tutto, a lasciar andare le dita leggere forse hai paura di non riuscire a fermarti e di farle andare fino a prosciugarti e rimanere vuoto dentro. Ed allora ti fermi e fai altro, ti fermi ed il tempo passa comunque, ti fermi e non pensi, non dici, non fai. Lasci andare. Iobenegrazieetu.

Ma adesso lasciatemi perdere. Perdere in queste note che da due giorni girano senza sosta nelle mie orecchie mentre corro, in questa leggera armonia di suoni e magia, in questa ballata che sa di un leggera malinconia al fondo di un sorriso, così, poco poco, leggero leggero.

Addio, Enza.

10 commenti:

  1. CHE BELLO RILEGGERTI, RISENTIRTI!
    Un abbraccio, Bruno

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  2. Ma dove sta scritto che non potete più saltare le pozzanghere a piedi uniti? e poi se è vero che la doccia insieme no, nessuno ti vieta di asciugarle i capelli, ad esempio.
    Da figlia senza il padre, ti dico: non guardare quello che non puoi più, ma concentrati su quello che oggi puoi e tutte quelle cose che potrai, inventarti e imparare con lei da oggi in poi. Ogni stagione ha i suoi frutti, e non è un detto banale. Lei cresce e il tuo ruolo diventa sempre più importante, sarai sempre e per sempre il suo riferimento. Non concentrarti su quello che "apparentemente" vai perdendo, preparati piuttosto per tutto quello che ti appresti a vivere che è tutto da inventare e sarà una splendida sfida, per entrambi e che vi vedrà sempre fianco a fianco. E non sarà certo meno bello.
    Avanti Ing. come diceva mio Padre, REAGIRE BISOGNA! REAGIRE!

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  3. La pubertà è dura, il corpo che ci sfugge di mano, per una ragazza è ancora più drammatico perché vuoi rimanere bambina ed il corpo non te lo consente. Io ci sono passata da un paio d'anni, mia figlia ne farà 13 a gennaio, e ne ha passate tante, troppe. E' dovuta crescere in fretta e adesso ha questo corpo che non vuole, con taglie da donna, fattezze da donna (gliene danno 14 o 15), ma dorme ancora con tutti gli orsacchiotti attorno e viene da me nel cuore della notte, con tutti gli orsacchiotti appresso, ad essere bambina un po'. Ma tra donne è diverso e lei non ha nessun altro, perché tutti gli uomini l'hanno tradita. Lei con me è complice, mi ha visto piangere molte volte ed ormai io piango solo con lei e lei piange solo con me.
    Perché ti racconto questo? Perché tu mi hai scritto belle parole di luce in momenti difficili ed ora voglio dirti lo stesso, continua a correre, tua figlia ha te, un padre, non hai idea che enorme differenza farà per lei nella sua vita, lei vuole un padre che corre per diventare donna perché, volenti o nolenti, donna ci sta diventando e tu sarai presto il padre di una donna.
    Falla sentire fiera di essere donna.
    Un forte abbraccio.

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  4. ...mi fermo per farti i miei migliori auguri....e per dirti(piccolo e non so se valido mio consiglio) che tutti quanti chi più e chi meno i sbalzi di "età" li abbiamo avuti...controlla...ma senza essere PESANTEEEEEEEE...come il ttolo del post....devi diventare un LEGGERO....ANGELO...e poi ancora meglio siamo a Natale.:)
    ciaooo Vania

    ...lei capirà..ne sono sicura.:)

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  5. bhè, neanche io sono convinta che non possiate più saltare le pozzanghere a piedi uniti,e chi l'ha detto? e poi potrete fare altre cose... te lo dico da figlia, che riceve e invia chiamate a suo padre per andare a bere un aperitivo assieme... e non è l'aperitivo in se, ma è un momento solo nostro di chiacchiere scherzose e di risate solo nostre! ci vediamo per andare a passare una giornata tra i monti solo io e lui, per salutare mia nonna in casa di riposo, e tra quella tristezza ci ritagliamo un momento per fare una passeggiata rigenerante. La complicità tra voi due rimarrà... come quando cercate la pallina di natale dell'anno! stai tranquillo... un abbraccio

    folada

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  6. Folada, non ti conosco ma il tuo commento mi piace e mi commuove.
    Grazie di averlo scritto, permettendomi mi vivere un po' della tua emozione.

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  7. Io l'ho vissuto solo a meta le cose di cui tu parli, ma capisco anche che dietro ad ogni cambiamento c'è sempre qualcosa di nuovo che arriva e allora nessuna malinconia, non aver premura che ci saranno altri pomeriggi, altri negozi del centro e altre palline da toccare.

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  8. Il rapporto tra padre e figlia col tempo si evolve, ma diventa di più, non di meno, è una complicità che cresce.

    Ci sono miei amici che hanno figlie di trenta, trentacinque anni, già madri, ma ciò non toglie che il loro rapporto sia sempre privilegiato e speciale.

    Un abbraccio, e buon Natale!

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  9. ...Poi mi chiedi come sto
    E il tuo sorriso spegne i tormenti e le domande
    A stare bene, a stare male, a torturarmi, a chiedermi perchè...

    Cotoletta

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  10. Natale o non Natale, la prima cosa che mi viene in mente è "che è bellissimo ritrovarti", @Totson ... ci eri mancato tantissimo ... essì, era un vizio assurdo leggerti e percepire che, al di là di tutto, c' era ancora un amico capace di scavare sempre il meglio da ciò e da chi ci circonda ...
    Ben tornato alle stelle, @Dienderre, signore delle terre solari e dei luoghi inviolabili della nostra memoria .
    Quanto alla tua fortunata bambina ora già quasi ragazza, dans la pènombre que nous avons traversèe .... c' è tanto di lei e di te, ma così tanto che è già tutto racchiuso "in divenire" nel suo piccolo-grande cuore, se l' accompagnano un papà e una mamma come voi due !
    Sì, @BabboNatale esiste e come, e non di rado ci porta regali meravigliosi, e proprio quelli che avevamo sognato !
    Un abbraccio e a presto !!!

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