Me le immagino in fila, disposte ordinate, con un impalpabile velo di polvere. Ognuna con la sua linea, la sua forma, il colore ambrato del vetro, che racchiude la sua inspiegabile storia.
Le ho riempite con cura, una per una.
Ce ne sono di ancora così limpide e trasparenti, con la sabbia finissima leggermente inclinata sul fondo ed odorose d'estate e di sorrisi, ed altre invece contenenti le spume di tempeste violente, graffi rabbiosi che ancora le agitano invano. Non sempre è stato facile accettare, sigillarle e metterle via là, sul ripiano alto. Forse più per alcune che per altre: una prima, e poi un'altra ed un'altra ancora. Tante? Non si contano, le onde. Ognuna ha una storia unica, un profumo, una corrente lontana che l'ha portata alla spiaggia dove l'attendevi.
Ognuna l'hai osservata a lungo e ne hai indovinato, ancor prima che questo accadesse, il rumore che avrebbe fatto infrangendosi. Se qualcuna l'hai scelta o se invece, nello stesso istante è stata lei ad aver scelto te, alla fine importa poco.
L'abbraccio del mare è totale ed inebriante, quando abbandoni le tue certezze e ti lanci nel tuffo, sentendo pulsare la vita stessa nello slancio e nel brevissimo istante del volo, dal cielo verso quell'onda che è lei e nessun'altra sarà mai uguale; rivivi, toccando ogni bottiglia chiusa, il momento unico ed indescrivibile in cui ti ha accolto e tu stesso sei stato mare e poi in fondo, giù, verso quell'abbraccio liquido e bellissimo, dallo scintillìo della superficie alla profondità più oscura, verso le correnti che ti han preso e trascinato e tenuto, a volte a lungo. Hai imparato a nuotare ed farti forti le braccia, ed a sperare di poterlo fare per sempre. A tue spese hai scoperto che non puoi, restando rigido affrontare le onde delle mareggiate più forti. Devi darti senza nasconderti, devi farti catena, per non farti strappar via da quella forza e perderti.
Sì, sei rimasto a galla fino a sentire le braccia dolenti, hai nuotato a lungo, a volte hai fatto il morto guardando il cielo osservando i gabbiani inseguire traiettorie incognite, tentando di rimanere immobile il più a lungo possibile. Poi, alla fine sei sempre riemerso, per non affogare. Ed è solo ritornando a riva alla ricerca dell'onda successiva che hai scoperto tagli nuovi, che sùbito non avevi sentito, che non avevi avuto voglia di ascoltare.
E un'altra bottiglia, a raccogliere il mare.
Ed adesso immagina, per un momento solo, se fosse possibile, ancora una volta, riaprirle. Se potessi scaraventarle contro un muro per vederle infrangersi, esplodere nell'impatto e recuperarne immutata l'energia viva e dirompente. Sarebbe da pazzi, ritrovare addosso la forza e la freschezza di quelle onde, riscoprire intatta ogni emozione di allora, i battiti del cuore impazzito e mille parole disperse. Ed il salato che sa di lacrime del mare, qualche volta. Poter reinventare il tempo ed immergersi ancora giocando coi ricordi, mischiare e riprovare le paure e le gioie, se fosse possibile spiegare, ragionare e comprendere il perché di un'unica splendida pazzia, di quel mare e della sua energia furiosa, nascosta, in attesa, anche nelle sue onde più placide.
Perchè siamo solo il nostro stesso mare. E dal mare l'amore, in fondo, dista una lettera sola.
Se potessimo allora lo sai che riempiresti il mare.
E no che non si può spiegare, il mare.
Nè l'amore.
[Questo post partecipa al contest di "Io & Nina", L'Amore non deve essere un segreto]
e no che non si può spiegare, no.
RispondiEliminami hai fatto venire in mente un altro disegno
"sei rimasto a galla fino a sentire le braccia dolenti, hai nuotato a lungo, a volte hai fatto il morto guardando il cielo osservando i gabbiani inseguire traiettorie incognite, tentando di rimanere immobile il più a lungo possibile"
http://sinfonina.blogspot.com/2009/04/nellaria-di-questi-miei-giorni-e-dei.html
dreaming & running & dreaming & running non si finisce mai di riempire.
nina
No, ne' il mare ne l'amore si possono spiegare. Queste parole mi hanno travolto, come le onde che descrivi. Non si può, non si può. Ne' si può contenere, l'amore, come quelle onde ancora. Succede, non lo prevedi, ti arriva addosso.
RispondiEliminaNon sempre si riemerge. A volte si rischia davvero di annegare.
O forse sono solo donna.
Splendido post.
Un grande Post, Ser @Totson, parole che non potrà leggere mai chi ti ama e ti è vicino, senza versare lacrime di commozione ... tante da riempirne ancora un' altra, di quelle preziose bottigline di vetro che conservi, come frammenti di una intera esistenza, come respiri d' amore, come i baci 'dati o non dati' in un tramonto sul mare .
RispondiEliminaUn grande Post nel tuo stile, Amico nostro, che suscita emozione, più che nella sua comprensione, nella poesia del mistero che racchiude, esattamente come la racchiude il mare, il mare che amiamo da sempre !
Potremo mai, capire il mare ???
Non penso che sia importante !
Lasciamolo là, a distendersi o ad infuriarsi nel suo mistero che ci affascina, ci turba, ci chiama con voci 'ora dolci, ormai', ci rincuora con volti mai dimenticati che riemergono, sorridendoci, dalle onde che catturano, ancora una volta, le nostre malinconie ... ed è dolce, dolcissimo direi, naufragare in questo mare !
@Nina: e il tuo disegno mi ha fatto venire in mente un'altra storia da scrivere.
RispondiEliminaSì, mai smettere di riempire.
@Martina: Sì, è un rischio, ma vale sempre la pena rischiare. Grazie.
@Ser Bruno: Già. Il naufragar m'è dolce, in questo mare. Non ci avevo pensato. Grazie, come sempre.
RispondiEliminaIl mare e l'amore, immensi, profondi, pericolosi, limpidi, mossi o calmi, inaspettati...indomabili o forse si...
RispondiEliminaBuona serata Kate
@Kate: o forse sì. Buona serata anche a te
RispondiEliminaTi ho citato nel mio ultimo post. Era d'obbligo ;)
RispondiEliminaCiao DR, impetuoso e struggente questo tuo brano.
RispondiEliminaA me, del mare mi piace tutto ma ho un mare preferito: quello con le alghe, i pesci, i polpi e che non sia troppo trasparente, ma verde, cupo. E' il mare della mia infanzia, quello che mentre c'era chi non voleva mettere un piede più in là perchè affioravano le alghe un pò pungenti e in fondo si sentiva una sabbia un pò melmosa, io, di proposito mi facevo accarezzare le gambe da queste e affondavo il piede. Tanto era sabbia, plancton, alghe...A me piace il mare complesso, quello dove c'è vita sotto le onde e dove le stesse profumano di tutto tranne che di ambra solare garnier. Non mi appassionano le spiagge bianche e il mare cristallino, per esempio. Dopo 2 giorni mi stufa. Voglio vedere vita, colori, contrasti, sotto. E ogni tuffo diventa una scoperta. Questo tipo di mare è sempre più un ricordo per me. Un abbraccio. Bruno
@Martina: sì, l'ho letto. Veramente un gran post.
RispondiElimina@Bruno: Grazie. Ti auguro un tuffo nel tuo mare, quanto prima.
...siiiiiii ....siiiii....scrittore....sei uno SCRITTORE !!!!!:))
RispondiElimina...molto blu....e il blu ha milioni...miliardi......di sfumature.:)
ciaooo Vania
@Vania: e tu sei ESAGERATA!!!!!! Ma grazie, mi ci voleva proprio, oggi, qualcuno che mi facesse sorridere.
RispondiEliminaTornare, e soffermarsi ancora, su questo tuo mirabile Post, è come andare da un Amico sognato, inseguito da lontano, e finalmente raggiunto !
RispondiEliminaSapendo tuttavia, quando disperavamo ormai di raggiungerlo, che lui con pacata certezza del nostro impetuoso arrivare, ci stava aspettando, ed aveva già acceso il suo caminetto, lasciando riscaldare lentamente a distanza esatta dalla fiamma, i suoi migliori cognac, per berli insieme !
Sì, caro Ser @Totson, così mi appare il tuo mare, una cui onda trasportò un giorno sulla battigia del mio mare una di quelle tue incantevoli 'bottiglie' ben sigillate dall' affetto ...
Io, la raccolsi, curioso, all' imbrunire del giorno e ne lessi il contenuto, venendo così per la prima volta a conoscenza della tua presenza in un luogo che non conosco ancora e che intuisco sia lontano, ma importa ???
Grande, Ser@Bruno. Ed era anche di un'ottima annata il vino che quella bottiglia aveva ospitato.
RispondiEliminaE no che non importa, la distanza ed i luoghi che ci ospitano. La lontananza, qui, è solo ad un paio di click della tastiera.
è molto bello questo post, specie per chi vive sul mare e con il mare tutti i giorni deve fare i conti, nel bene e nel male, avendo sposato un uomo che del mare ne ha fatto una passione, oltre che un mestiere, il pescatore, abbracciando quell'infinito orizzonte nel silenzio e nell'attesa tipiche di questo mestiere ma profonde come il mare, commentare, specie quando non ci si conosce è difficile, allora ti lascio questa poesia che dedicai a mio marito pochi giorni dopo averlo conosciuto!
RispondiEliminaL’UOMO E IL MARE – Charles Baudelaire
Uomo libero, tu amerai sempre il mare!
Il mare è il tuo specchio; contempli la tua anima
Nello svolgersi infinito della sua onda,
E il tuo spirito non è un abisso meno amaro.
Ti piace tuffarti nel seno della tua immagine;
L’accarezzi con gli occhi e con le braccia e il tuo cuore
Si distrae a volte dal suo battito
Al rumore di questa distesa indomita e selvaggia.
Siete entrambi tenebrosi e discreti:
Uomo, nulla ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi,
O mare, nulla conosce le tue intime ricchezze
Tanto siete gelosi di conservare i vostri segreti!
E tuttavia ecco che da innumerevoli secoli
Vi combattete senza pietà né rimorsi,
Talmente amate la carneficina e la morte,
O eterni rivali, o fratelli implacabili!
@Sabby: Grazie per la poesia e Benvenuta. Ho già curiosato dalle tue parti, tornerò.
RispondiEliminaE' vero, Ser @Dreaming, la Poesia di Baudelair ( che avevo dimenticato ) che ti ha linkato la mia Amica @Sabby, è bellissima !
RispondiEliminaMa non è una sorpresa per me, poichè conosco la sensibilità di questa Blogger insolita, sincera, modesta !
E poi, anche lei vive in un bellissimo posto di mare, lo stesso dove si affacciò un navigante gueerriero che in Grecia chiamavano Oudisseos, in Sicilia Ulixes, in Etruria Uluke, e dalle parti di @Sabby Ulisse !
".....Allora Odisseo si alzò per andare in città: e intorno Atena
RispondiEliminagli versò molta nebbia, pensando il suo bene,
perchè nessuno dei Feaci superbi, incontrandolo,
parole ingiuriose dicesse o chiedesse chi era"
La mia Amica @Sabby ( una persona bellissima ), vive con suo marito ( pescatore 'a cala', come i suoi avi ) e due bellissimi maschietti, in una casa prospiciente il mare del Cilento, caro Ser @Dream, e dispone di un balcone che, per la sua stessa posizione, potrebbe essere la prua di una nave .
RispondiEliminaAffacciandosi, vede davanti a lei una piccola Isola, che porta il nome di "Isola delle Sirene" .... a conferma che il Mito, se lo si percepisce fino in fondo, reca sempre una tangibile impronta di accadimenti reali .
Il passaggio e la trasformazione geografica del nome di quel Principe guerriero che recava, partendo per Ilio, il nome di Odisseo, è una prova non effimera del passaggio di un Personaggio reale che navigò per l' Egeo e per i nostri mari, fino al suo approdo sulle coste del Tirreno ( Ellade, Sicilia, Puglia,Campania, Lazio ), per poi riperdersi nelle brume della sua leggenda ....
Penso di aver individuato il posto, Ser@Bruno. Sì, deve essere splendido, come tutti i posti di mare "vero".
RispondiEliminahttp://sinfonina.blogspot.com/2011/04/laliseo-lamore-svelato-e-i-vincitori.html
RispondiEliminacontinuando a riempire, con un bacio e un grazie.
nina
Grazie a te. E' stato (ed è) un grandissimo piacere.
RispondiEliminaNon lo puoi spiegare il mare.
RispondiEliminacosì come non puoi spiegare l amore.
entrambi non puoi incasellarli, non puoi etichettarli, non puoi decidere di riporli in un cassetto piuttosto che in un altro perché i calzini vanno a destra gli slip a sinistra.
il mare e l amore hanno un solo confine, che è quello dell orizzonte, quello che riesci a spostare sempre un poco più in là nel momento in cui ti illudi, per qualche verso, di averlo quasi raggiunto.
ma ciò, (l orizzonte che si sposta, l impossibilità di identificarli con un nome chiaro e definitivo, che sarebbe sì, rassicurante per lo più) non può e non deve farti venire la paura o il dubbio se viverli (il mare e l amore) o meno. perché il mare ti fa venire le labbra blu e le grinze sulla punta delle dita. l amore ti lascia cicatrici sul cuore. ma è altresì vero che le labbra poi tornano rosa e le cicatrici sono storie da raccontarsi, alle volte esagerando pure, come fanno i pescatori davanti ad un bicchiere di vino, che il nuovo taglio che gli ha lasciato la rete quella mattina, se lo sono già dimenticato girandogli intorno un fazzoletto mezzo sporco.
E 'nt'a barca du vin ghe naveghiemu 'nsc'i scheuggi
emigranti du rìe cu'i cioi 'nt'i euggi
finché u matin crescià da puéilu rechéugge
frè di ganeuffeni e dè figge
bacan d'a corda marsa d'aegua e de sä
che a ne liga e a ne porta 'nte 'na creuza de mä
re
@Sys: Sai? Penso sinceramente che il tuo sia stato un commento più bello del post e che gli abbia donato nuovi e più ampi significati, come se fossi riuscita a leggere anche quello che non ho scritto.
RispondiEliminaMi ha lasciato incantato. Grazie.
ma vallà
RispondiEliminaero, anzi sono solo Ispirata.
@Sys:Allora eri ispirata bene.
RispondiElimina