Sì, così mi sento ed è tutto così faticoso. Uffa.
Faticoso tutto, faticoso riprendere, faticoso sopportare, faticoso veder passare le cose senza quasi riuscire ad afferrarle.
Faticoso fare la faccia, la voce ed il sorriso di quello che gli va tutto bene. A stare in equilibrio ancora una volta sul quel maledetto filo, in bilico sulla ragione e sul tempo, sulla testa della gente con le loro idee stantìe che proprio non si arrischiano a volare.
Faticoso correre. Faticoso cercare di trovare quella maniera giusta di andare, che ti senti che corri e non che ti trascini come ti capita. Sembra che in questi mesi abbia dimenticato ogni cosa, la spinta delle gambe e delle braccia, il ritmo del respiro. Arranco, come in ogni cosa di me. E riprendere è difficile, i primi giorni saranno anche quelli peggiori, quelli che chi comincia per la prima volta, spinto dai tuoi racconti entusiasti, ti guarda stranito e poi, di solito smette. E tu lo sai che sarà diverso, dopo la svolta, che il panorama cambierà dietro l'angolo, che troverai nuvole e stimoli e sogni e parole ma intanto quel maledetto angolo è ancora così lontano ed è al culmine di una strada tutta in salita.
Faticoso tenere un contegno ed un contatto con la mia piccola nella più brutta vacanza della sua vita e della mia, un filo di ragnatela d'argento che non le aggiunga malinconia. Mi dicono tutti pazienta, anche la consorte mi blandisce e mi trattiene, ma dai, è per il suo bene, cosa prendi e vai, aspetta, che adesso c'è l'esodo e ti fai ottocento chilometri per niente in mezzo alla buriana, perchè è normale, perchè deve crescere e le fa bene, le dà forza e tanto venerdì prossimo poi torna.
Ma non avete capito niente, cos'è che le fa bene nello star lontana da chi la ama, perchè io lo so, io la so, quando sento che al telefono ha la voce di terra che mi dice solo boh, che si sforza a non piangere, ma è come se lo facesse e nel suono delle parole sospese sento solo che vuol dirmi dai, vieni a prendermi Totson, che non riesco ancora a divertirmi senza di voi, non sono abituata alla vostra assenza che non capisco più dove siete e se ci siete, fa male non ricevere neanche una carezza io che sono abituata a riceverne cento e mille, mi manchi e sento che ti manco, mi manca prepararti lo scherzo ogni mattina allo spazzolino da denti ed a te fa male, ogni mattina, non trovarlo, quello scherzo. Ed è così faticoso dare ascolto a tutte queste voci contrarie, che ti dicono che non è così che si allevano i figli e a dargliela vinta si sbaglia e poi vedrai quando sarà più grande. Ma al momento è tutto tranne che grande e domani forse, ci penserò, ma adesso darei voce solo al cuore, e se gli dessi ascolto e spazio e chiavi della macchina starei a guardare il mare in questo momento, seduto su di un muretto di pietra, ruvido, come me, che mi restituisce il calore del giorno, e nella mia mano stringerei un'altra mano ed un altro calore che sa di sorriso.
Ma non avete capito niente, cos'è che le fa bene nello star lontana da chi la ama, perchè io lo so, io la so, quando sento che al telefono ha la voce di terra che mi dice solo boh, che si sforza a non piangere, ma è come se lo facesse e nel suono delle parole sospese sento solo che vuol dirmi dai, vieni a prendermi Totson, che non riesco ancora a divertirmi senza di voi, non sono abituata alla vostra assenza che non capisco più dove siete e se ci siete, fa male non ricevere neanche una carezza io che sono abituata a riceverne cento e mille, mi manchi e sento che ti manco, mi manca prepararti lo scherzo ogni mattina allo spazzolino da denti ed a te fa male, ogni mattina, non trovarlo, quello scherzo. Ed è così faticoso dare ascolto a tutte queste voci contrarie, che ti dicono che non è così che si allevano i figli e a dargliela vinta si sbaglia e poi vedrai quando sarà più grande. Ma al momento è tutto tranne che grande e domani forse, ci penserò, ma adesso darei voce solo al cuore, e se gli dessi ascolto e spazio e chiavi della macchina starei a guardare il mare in questo momento, seduto su di un muretto di pietra, ruvido, come me, che mi restituisce il calore del giorno, e nella mia mano stringerei un'altra mano ed un altro calore che sa di sorriso.
Faticoso anche cercare una maniera diversa e forse meno mia essere così come sono e di conseguenza di scrivere, meno sbagliata, confusa e contorta, più fluida e lineare. Mi sforzo, ci provo, ma alla fine vedi che proprio non ci riesco.