Continuo a fare sogni strani, agitatissimi, inquieti. Questa notte una tigre con due cuccioli bianchi ed un paio di leoni adulti dalla criniera imponente mi han tenuto sinistramente compagnia, vagando liberi e nervosi tra casa e giardino. La consorte, interrogata a riguardo nella sua qualità di esperta in materia (è nata il 6 di gennaio, ha una scopa che usa solo lei e le faccio spesso notare che nel suo arrosto eccede in lingue di salamandra e code di rospo) ha consultato fondi di caffè, acceso incensi e pronunciato oscure formule di rito in siciliano stretto. Poi mi ha guardato sinistramente preoccupata, anche se poi mi ha confessato che stava pensando a chi avrebbe sostenuto in mia vece le iperboliche rate del mutuo.
Fesso io che mi ci sono lasciato trascinare, direte voi. E avete ragione.
Una mattina quieta, questa. Di calma e tranquillità sottopelle. Di una leggera mestizia, ma sottile sottile. Di poca energia e pochissima voglia di cose da fare e che siano tutte impegnative il minimo sindacale, per carità. Questa mattina altro che scalare il Kilimanjaro, altro che correre una maratona, io, e beato chi in quest'oggi lo sta facendo sul serio. Me ne starei a guardar fuori aspettando che passi. Che passi cosa poi non mi è dato di sapere, questa giornata, il mese, l'anno, l'oltre. Basta che passi, in realtà.
Una mattina in cui la mia piccola si è preparata una vasca piena pienissima di schiuma che strabordava, ci ha buttato dentro una decina di Barbie ed ha provato inutilmente a convincere Nostra Signora dei Gatti a farle compagnia, proposta che è stata sdegnosamente rifiutata dalla titolatissima felina. E se ne è stata un paio d'ore a sguazzare, a raccontarsi ed a inventare salvataggi di sventurate fanciulle biondissime, ventimila leghe sotto la schiuma Neutro Robert's. Ha una capacità tutta sua di tenersi compagnia, raccontandosi storie, domandando e rispondendo, cambiando la voce a seconda della parte e ridendo un sacco, che ancora adesso, mentre la osservo defilato, mi affascina.
Ed i famigerati compiti, nonostante gli ordini del kapò in trasferta, sono ancor tutti impilati aspettando che la voglia arrivi. Tempo ce n'è, in fondo. Voglia, al momento, meno di zero. Aspetterò pazientemente che esca dall'acqua, l'aiuterò portandomela a spalle fino sul lettone dove l'asciugherò facendole tutto il solletico possibile. E poi inizieremo, a Dio piacendo, la ricerca sul topazio, che noi nel frattempo sappiamo già essere un silicato, con un sacco di colori che il genitore non riesce proprio a riconoscere. E ridendo e scherzando, raccontando e parlando, impariamo di più, insieme e molto semplicemente.
Oggi pomeriggio invece si pattinerà. Cioè la mia piccola, novella Katarina Witt in erba, andrà alle prove del saggio di fine anno ed io le farò da autista, allacciatore di stringhe e personal trainer, e scusate se è poco. Ha iniziato tre anni fa lei, con caparbietà ed ostinazione, e quest'anno prova con i primi salti e piroette. Scelta personalissima ed indipendente, la sua, anche se presumo che il bombartamento mediatico di Torino 2006 abbia influito. E così oggi mi accontenterò di guardarmela, seduto distante in una delle mille poltroncine di plastica gialla. Ed, alla faccia di tutti i sogni di questo mondo, ricaricando forze ed energie per quello che capiterà e per la settimana che verrà, in cui, a Dio piacendo, ritroverò del'aria di mare a riempirmi il petto, gli occhi ed il cuore.
E, forse, di straforo, senza dir niente al mio luminare, mi ci scapperà pure un ritorno al mio parco, per una sgambata, una corsetta, un allenamento, ma piccolopiccolo piccolo...
Perchè non ce la faccio più ad attendere oltre. Perchè ho bisogno del potere taumaturgico della corsa. Perchè sento che è arrivato il tempo di ricominciare, di trovare asfalto sotto i piedi, di macinare ed assorbire pensieri e chilometri e lasciarmeli tutti e due alle spalle.
Dolci che siete tu e la Ciccia!
RispondiEliminaPosso adottarvi? Io, come patrimonio personale, ci metto la mia: di Ciccia, e di ciccia :lol:
@Diemme: consumiamo pochissimo, arriviamo!!
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